Giannetti: “Competenze, talenti e sacrifici, ci hanno permesso di superare un ostacolo come Vibo”

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Dopo anni di onorata militanza in cadetteria, la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora centra il suo obiettivo compiendo un mezzo miracolo contro la veterana Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia e vola finalmente tra le big del volley, in SuperLega.

Il cammino degli uomini di patron Giannetti è stato esaltante e articolato, di certo per niente noioso, così come dimostrato da questa serie finale di play off tutta cuore, testa e muscoli. Con la convincente vittoria di domenica sera Sora ha chiuso un ciclo e si appresta a vivere una nuova realtà sportiva, vendicandosi contro la compagine calabra anche del torto subito ad Assago il 7 febbraio scorso, quando furono gli atleti di Mastrangelo a sollevare al cielo il prestigioso trofeo. Ora, l’oro luccicante delle medaglie che valgono l’A1 è quello mostrato sul petto bianconero, gonfio di fierezza come ci dice uno dei protagonisti assoluti della cavalcata volsca di questa stagione, il centrale Matteo Sperandio:

“Quella di domenica è stata la serata perfetta, quella che ci meritavamo tutti! Chi era qui anche l’anno scorso l’aveva solo assaporata, mentre ora è giunto il momento di dare il giusto coronamento ad una stagione stupenda, in cui siamo arrivati in fondo a tutto, dimostrando di essere la squadra più forte. Il nostro è un gruppo fantastico, perché chi sempre in campo e chi dalla panchina, abbiamo dato tutti il 100%. Sono orgoglioso poi di aver fatto parte di questa realtà che la città di Sora ricorderà per sempre per averla portata in seria A1. Certo, l’impresa non è stata semplice, ma dopo essere usciti sconfitti da Gara 1 e 2, sapevamo di non aver più nulla da perdere, il che ci ha scosso non poco, dandoci una bella strigliata. È bastata gara 3 per farci capire davvero cosa potevamo fare e che le prime due partite erano state frutto di troppi errori da parte nostra più che di bravura loro”.

“La vittoria del campionato di serie A2 è stato il finale più bello che potessimo scrivere e che ha rappresentato a dovere quanto accaduto in regular season, dove la battaglia più combattuta è stata proprio quella tra le due formazioni giunte in finale – aggiunge patron Gino Giannetti. Le competenze, sia individuali che di gruppo, i talenti e i sacrifici messi in campo, ci hanno permesso di superare un ostacolo non da poco e che ci aveva complicato moltissimo la vita nelle prime due partite della serie, partite dal risultato bugiardo, come abbiamo appurato domenica, riuscendo nella grande impresa di partire svantaggiati e ribaltare le sorti solo con la nostra forza e non per demeriti dell’avversario. Questo risultato grandioso è importante per tutto il nostro territorio: più di 300 i tifosi venuti a sostenere la loro squadra, numeri convincenti e di spessore e che fanno già pensare ad un futuro ancor più bello per la nostra società. Dopo aver centrato la SuperLega sono sicuro che molte giovani leve si appassioneranno ad uno sport ricco di valori e che ha portato il nome della città di Sora nell’olimpo della pallavolo”.
Tanta emozione anche per il coach Maurizio Colucci, subentrato a Fabio Soli in queste ultime tre gare per impegni del primo allenatore con la nazionale femminile:

“Ringrazio tutto l’ambiente per la fiducia, in primis Fabio Soli per la possibilità di poter guidare questi ragazzi e seguire la squadra in sua assenza, come è già capitato in campionato proprio contro Vibo Valentia. Da sorano doc non posso che essere felice e orgoglioso di aver portato la mia città nella massima categoria del volley, primo risultato simile in assoluto per quanto riguarda Sora e tutte le realtà sportive cittadine. Massima soddisfazione, dunque, per la squadra, per Soli e per la società tutta che da anni investe per raggiungere tale scopo. Anche nel momento in cui eravamo sotto di 2 match a 0 ero tranquillissimo: peggio non poteva andare, ma come abbiamo messo piede sul parquet per Gara 3 ho capito che potevamo farcela. E le mie sensazioni positive si sono tradotte in realtà soprattutto a un rinvigorito Sperandio e a un ritrovato Mariano”.

Cristina Lucarelli