Articoli

L’Argos Volley celebra il suo manager Luca Giannetti

, ,

Sono passati 13 anni da quando quel bambino, allora quattordicenne, andava in giro con il papà per palazzetti, assemblee di Lega, volley mercato e tutte le occasioni che ruotavano attorno alla Lega Pallavolo Serie A. Luca era conosciuto e apprezzato da tutti gli addetti ai lavori già a quell’età: capace di conoscere a mena dito le caratteristiche personali e tecniche di tutti i pallavolisti dalla serie B in su e argomentarle in discussioni tecniche; di cogliere le dinamiche societarie con una visione anticipata sullo scacchiere; di saper analizzare le manovre di mercato e le sue motivazioni intrinseche; e tante altre qualità ereditate e sviluppate certamente accanto al grande imprenditore quale è papà Gino Giannetti.
Ora quel bambino è diventato un uomo, un manager, certificato in una tra le più prestigiose e selettive business schools del mondo, l’INSEAD – Institut Européen d’Administration des Affaires.
Qualche giorno prima di Natale, live da Singapore, sede nella quale Luca ha svolto e portato brillantemente a termine il programma MBA – Master in Business Administration, tutta l’Argos Volley e non solo, ha seguito con orgoglio e ammirazione la cerimonia di laurea del Dottor Luca Giannetti.
Avevamo già avuto modo di applaudirlo nel 2019 per il conseguimento della doppia Laurea Magistrale in International Management presso l’Università Bocconi di Milano e in Finanza presso la Bayes Business School di Londra. Solo tre anni dopo arriva questo nuovo e prestigioso traguardo, l’MBA. Si tratta di un percorso post graduate frequentato da laureati di età media di circa 32 anni che ambiscono all’ingresso in ambiti societari più prestigiosi come ad esempio i consigli di amministrazione delle multinazionali.
Luca, rispetto ai suoi colleghi di corso, è riuscito ad anticipare di molto i tempi e ora, a soli ventisette anni, è già pronto a tornare dall’azienda per cui lavora. La Strategy&, con sede a Dubai, gli ha già teso la mano per permettergli il grande salto e ora aspetta solo il suo ritorno in sede. Quando Luca infatti ha chiesto di potersi assentare per trasferirsi a Singapore per seguire il programma MBA, la società non ha esitato ad accordargli il permesso, diventando addirittura sponsor presso l’INSEAD.

“La principale motivazione che mi ha fatto puntare sull’MBA – racconta il dottor Luca Giannetti -, è stata la possibilità di accrescere le mie competenze manageriali soprattutto a livello di soft skills piuttosto che di hard skills. Il corso approfondisce ambiti di gestione aziendale e, dato il mio background, le più importanti opportunità sono state soprattutto quelle di accrescere capacità di leadership, comunicazione, networking, e imprenditoria”.

La base, le fondamenta di una personalità ligia al dovere, concreta nella finalizzazione degli obiettivi, ambiziosa, caparbia, determinata, e rispettosa, è stata curata con amore e pazienza soprattutto da mamma Maria Teresa che lo ha seguito personalmente e assiduamente fin dai suoi primi passi nel modo scolastico e non solo, standogli accanto e sostenendolo sempre, anche nelle scelte più difficili.
Instradato e guidato in una forma mentis lungimirante da papà Gino, dopo il diploma l’iscrizione alla facoltà di economia della Bocconi di Milano:

“Ho scoperto di voler lavorare nel mondo della consulenza più o meno verso la fine della triennale. Le aziende di questo tipo non sono molto in vista in quanto B2B, per cui, fino a quando non entri nel settore, non le conosci. Da questo momento in poi il mio percorso è stato segnato da tanti obiettivi a breve-medio periodo che mi ponevo ogni qual volta scoprivo un po’ di più il mondo della consulenza.
Il lavoro in consulenza nei primi anni è un po’ una scuola perché riesci a vedere diverse industrie, diversi settori, e tipologie di problemi – io per esempio ho lavorato nelle telecomunicazioni, in energy, in media, ho fatto progetti di cost-cutting, di entrata di mercato, di lanci di nuovi prodotti. È una scuola per qualcosa che viene dopo, qualcosa di cui magari non sei ancora sicuro.
Adesso ho messo un po’ di “tick” sui miei obiettivi e il prossimo è quello di rientrare nella mia azienda a Dubai e fare bene, poi più in là comincerò a lavorare per il futuro”.

Non ancora conclusi gli studi presso la Bocconi, ecco che cominciano ad arrivare i primi contatti lavorativi, richieste importanti da aziende leader a livello mondiale:

“La scelta di Dubai, sede nella quale lavoro, è arrivata verso la fine del mio primo master. Il mio volere era quello di lavorare fuori dall’Italia e quando fai consulenza devi conoscere in modo molto approfondito la lingua che si usa nel mercato che per me, oltre all’italiano è l’inglese, per cui le possibilità erano Londra o Dubai.
Dubai dal suo canto offre opportunità di lavorare su progetti unici, come lo sviluppo di interi settori o zone geografiche che in mercati più maturi, come quelli europei, sono difficili da trovare”.

Dubai è indubbiamente un’ottima, se non la migliore, realtà lavorativa per un manager del tuo calibro, ma questa scelta quanto influisce sugli affetti familiari?

“è indubbiamente difficile stare lontano dagli affetti più cari per lunghi periodi, ma la mia famiglia è molto brava a farmi sentire accanto a loro ogni giorno. Fin da piccoli, sia a me che a mia sorella Ludovica, ci hanno sempre insegnato l’importanza delle proprie radici e soprattutto ci hanno sempre fatto sentire la loro presenza. Mamma e papà ci sono sempre accanto ed è fondamentale per noi avere questa sicurezza.
La mamma è sempre la mamma, il suo supporto più grande, più importante è stato ed è soprattutto sotto il profilo emotivo, papà invece al lato emotivo ha aggiunto quel profilo imprenditoriale che ha sempre stimolato in me una certa curiosità. Entrambi ci stimolano in continuazione, seppur io e mia sorella abbiamo scelte strade diverse, ci spingono e spronano a fare sempre di più e bene.
Durante tutta l’esperienza fin qui vissuta, sono stati bravissimi a sopperire anche alla mancanza di un mentore, di una persona che potesse farmi da guida in questo mondo nel quale devi imparare e costruirti da solo con il solo confronto di colleghi che si incontrano tra i vari step, devi saperti trovare nei posti giusti al momento giusto, e saper stringere amicizie con persone che come te hanno voglia di scoprirlo e viverlo a pieno questo mondo”.

Prima ancora di appassionarti alla consulenza, con papà Gino hai condiviso un’altra grande passione di famiglia, la pallavolo:

“Passione grandissima, fiamma sempre accesa e ardente. L’Argos Volley, al di la delle magnifiche esperienze che mi ha fatto vivere, persone che mi ha fatto incontrare e tanti scenari che mi ha fatto conoscere, per me è stata fondamentale per la mia crescita personale e professionale.
Per la prima volta mi ha catapultato in un mondo dove inizialmente ero solo un figlio di papà e ho dovuto dimostrare cento volte di più il mio vero valore personale per ottenere un minimo di rispetto dalle persone che lavoravano o erano coinvolti negli stessi processi decisionali. Da qui anche la crescita professionale, di gestione delle persone, gestione comunicative e di pianificazione. A 19-20 anni è raro mettere le mani in pasta al di fuori dei libri, sei ai primi anni di università e l’unica esperienza lavorativa che hai possibilità di fare è forse uno stage. La pallavolo di alto livello, quella di Superlega, è stata un’esperienza di grande valore lavorativo professionale.
Per ovvi motivi la mia presenza in società non è potuta più essere fisica, ma il mio apporto professionale e di sostenitore cerco di non farlo mai mancare. C’ero nei tempi d’oro, c’ero quando si è trattato di prendere decisioni difficili, dolorose ma necessarie, e ci sono ora per la ricostruzione di quanto sappiamo essere nelle nostre corde e possibilità”.

L’Argos Volley si rivela ancora una volta maestra di vita personale e professionale, ha dato tanto a tutte le persone che ha accolto nella sua grande famiglia trasformando le possibilità in competenze, valori e opportunità. E questa volta è successo che l’allievo ha superato di gran lunga il maestro! Congratulazioni Luca! Ad maiora.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Argos Volley

Luca Giannetti: “Calendario? Noi siamo abituati a combattere”

, ,

La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora può cominciare ufficialmente a fare i conti con i suoi avversari dopo che giovedì a Salsomaggiore Terme è stato presentato il calendario di SuperLega Credem Banca.

Presso il Palazzo dei Congressi, dove si è tenuto il rush finale del Volley Mercato 2019, lo show “La Prima Battuta” condotto dal giornalista RAI Alessandro Antinelli, ha tenuto a battesimo il 75° Campionato di Serie A Credem Banca, oltre quello di Serie A2 e la novità della A3.

Il calendario, anche quest’anno elaborato con un software sviluppato grazie alla sinergia tra il Laboratorio Gol dell’Università di Firenze e la Lega Pallavolo, segna con la definizione dei turni, il destino delle partecipanti al torneo più bello del mondo. Sulla carta quello della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora sembra davvero un percorso interessante e tutto da vivere con l’algoritmo comunque a mettere alla prova coach Colucci e i suoi ragazzi.
Un percorso che il club intende fare assieme al centrale Gabriele Di Martino per il quale durante il volley mercato non è stato possibile perfezionare l’iter burocratico per il tesseramento per motivi non dipendenti dall’Argos Volley. La società comunque, conferma quanto già precedentemente comunicato ossia che è legata all’atleta da un contratto di scrittura privata anche per la prossima stagione sportiva 2019/2020, per cui è in attesa di ulteriori sviluppi della situazione creatasi.

Tornando al calendario, il consulente tecnico, Luca Giannetti, scoprendolo a caldo ha avuto la conferma “che sarà un campionato ancora più duro di quello passato ma che come sempre, Sora sarà lì a battagliare”.

Il 20 ottobre debutto in trasferta a Verona, “si parte subito con una prova importante e tosta contro una squadra esperta e dall’alto tasso tecnico che vorrà sicuramente dimostrare di iniziare bene un nuovo progetto”.
La prima giornata fuori casa però, vuol dire anche la prima del girone di ritorno al PalaCoccia di Veroli il giorno di Santo Stefano:
“Giocare in casa il 26 dicembre è sempre una ottima opportunità per avvicinare nuove famiglie alla pallavolo, oltre che occasione per trascorrere un Natale un po’ più tranquillo tra giocatori e staff”.

Il pubblico locale dovrà aspettare la domenica 27 ottobre per vedere i suoi beniamini dal vivo nello scontro con il Ravenna di coach Bonitta:
“Per loro, come anche per noi, questa è davvero una lunga attesa. L’ultima gara giocato in casa dello scorso campionato è stata quella del 24 marzo, e fino al 27 ottobre saranno trascorsi ben sette mesi, un tempo enorme se paragonato a quelli di altri sport, come ad esempio il calcio, che quasi non si fermano. I calendari della pallavolo oramai da anni soffrono di contingenze e interessi contrastanti, alle quali occorrerebbe trovare una soluzione”.

Alla terza giornata lo scontro con la prima big, Modena, nel suo tempio del PalaPanini: “L’algoritmo, al quarto anno di SuperLega, sancisce oramai una tradizione con Modena a essere sempre la prima top player che incontriamo, con nostro grande piacere, nel suo tempio”.

Dalla quarta giornata invece parte il tour de force con 7 gare in 22 giorni che si aprirà il 10 novembre con la ricezione di Padova tra le mura amiche, e terminerà il primo dicembre con la prima volta di Piacenza al PalaCoccia. All’interno di questo blocco nel quale si gioca ogni tre giorni (mercoledì-domenica), spazio alla classicissima trasferta a Vibo Valentia, mercoledì 13 novembre, al derby con Latina in casa il mercoledì 20 novembre, alla trasferta al cospetto di Perugia mercoledì 27 novembre e all’ospitata di Milano domenica 24 novembre.
“In termini di classifica sarà sicuramente un blocco importante, un tour de force di scontri diretti fondamentali per la salvezza dove sarà importante arrivarci con le giuste energie fisiche e mentali”.
Il turno di riposo, che spetterà a tutti i club essendo un campionato disparo, formato da 13 squadre, è previsto proprio all’interno di questo blocco, la domenica 17 novembre. “Il riposo non è mai buono. Però purtroppo siamo in 13 e quindi meglio che sia capitato in questo blocco almeno riposiamo durante un rush fitto di partire. Diciamo che tuto sommato poteva andare peggio”.

All’Immacolata coach Colucci e i suoi ragazzi saranno a Monza, prima di chiudere il girone d’andata con le top class Trento, il 15 dicembre in casa, e Civitanova il 22 dicembre all’Eurosuole.
“Una chiusura di girone e di conseguenza di campionato, oserei dire di fuoco. Sarà importante vedere come ci arriveremo a livello di classifica”.

Passando al girone di ritorno invece, dopo la prima giornata al 26 dicembre, la seconda è in calendario il 16 gennaio, e dunque ci sarà un primo stop di tre settimane seguito dall’altra interruzione dal 16 febbraio al 1 marzo.
Dopo questo secondo break, via allo sprint finale con Sora che ospiterà Perugia, Monza, e Civitanova e andrà a fare visita a Piacenza e Trento.
“Non vedo molte differenze tra il girone di andata e quello di ritorno, in linea di massima prevedo lo stesso equilibrio. Alla fine, per raggiungere gli obiettivi, bisogna giocarsela con tutte, e noi siamo abituati a combattere”.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Luca Giannetti: “Passione, competenza e pianificazione, le chiavi del successo”

, ,

L’Argos Volley si è risvegliata questa mattina con la consapevolezza di aver raggiunto risultati sportivi importanti, e non da un sogno, ma con la certezza di aver svolto un ottimo lavoro sia in campo che fuori.
Il nono posto della classifica, la conferma per il secondo anno consecutivo di Dusan Petkovic come miglior realizzatore della SuperLega con tanto di record assoluto stabilito, il primo posto di Joao Rafael nella classifica di rendimento individuale per maggior numero di ricezioni perfette e quello, sempre dell’opposto serbo, di attacchi vincenti, sono tutti obiettivi sportivi che si era posta fin dall’inizio della stagione e sui quali ha lavorato alacremente concedendosi in corso d’opera anche di spostare l’asticella verso l’alto. E con tutte le forze messe in campo, dai singoli e dal gruppo, oggi può esserne decisamente orgogliosa.

È cresciuta nel suo percorso storico in SuperLega e, se alla terza partecipazione al massimo campionato italiano, il primo con le retrocessioni, è riuscita a occupare in classifica il primo posto utile dopo quelli Play Off mettendosi dietro ben cinque squadre del calibro di Ravenna, Latina, Vibo Valentia, Siena e Castellana Grotte, non è un caso.

“Budget più basso tra tutti i club; età media più bassa della Superlega; nomadi con tre case diverse negli ultimi tre anni, Sora, Frosinone e Veroli; dati per cenerentola destinata a una magra figura dagli “intenditori”; sfavorita per i bookmakers in 25 partite su 26… Intanto in silenzio: nono posto nella classifica finale di regular season; raggiungimento salvezza con tre giornate d’anticipo; record del club di punti in classifica mai raggiunti in SuperLega, 28; record di vittorie in SuperLega, 9; miglior ricettore del campionato, Joao Rafael; miglior realizzatore nella storia della Superlega in epoca di Rally Point System, Dusan Petkovic. Tutto grazie alla passione, competenza e pianificazione.
Quest’anno ci siamo salvati una decina di volte e non una volta sola grazie non solo a chi è sceso in campo ma a chi ci è stato accanto, in primis il Comune di Veroli a cui va grande merito e riconoscimento per tutto quello che ha fatto per la nostra società e per il territorio affinché potesse beneficiare di una SuperLega. L’amministrazione comunale di Veroli ha sposato e supportato tutte le attività dell’Argos Volley.
Lo stesso riconoscimento va ai nuovi tifosi che ogni domenica sempre di più hanno riempito il PalaCoccia stringendosi e sentendosi parte integrante della nostra realtà; e alle attività commerciali della provincia, che hanno fatto davvero tanto, si sono fidati di noi, condividendo progetti, permettendoci di realizzarli, e alla fine sentendoli propri”.

Questa è l’analisi lucida del Consulente Tecnico Luca Giannetti, che pone l’attenzione su tre elementi importantissimi alla base della costruzione del lavoro societario, passione, competenza e pianificazione, indiscutibilmente la chiave del successo.

Gli ottimi risultati raggiunti sia in campo che fuori, e sanciti ieri all’ultima giornata di campionato, hanno avuto un percorso evolutivo durato tutta la stagione. A ogni giornata di campionato il metro segnava sempre un tassello in più, grazie a tutte le attività che quotidianamente venivano svolte.
È innegabile che il risultato sportivo più di ogni altro smuova le attenzioni, ma dietro e accanto a questo, tanto lavoro ottimamente condotto nel campo del marketing, del sociale, della cultura e dell’inclusione.

“Ciò che volevamo da questa stagione – continua Luca Giannetti -, lo avevamo pianificato tre anni fa subito dopo la promozione nella massima serie nazionale, e quindi ci siamo salvati non solo per come hanno brillato le stelle Dusan Petkovic e Joao Rafael, ma per la competenza dello staff tecnico e medico che ha pianificato e ha permesso, negli anni in cui non si retrocedeva, ad atleti come Caneschi, Fey, e Mauti, di crescere e maturare sul campo, ed essere poi pronti per questa stagione. E poi di investire su ragazzi come Di Martino o Bonami, lavorandoci e facendoli diventare giocatori di alto livello, perché questo abbiamo dimostrato.
Grandissime soddisfazioni anche fuori dal campo, con le persone che curano i diversi ambiti extra sportivi che hanno dimostrato di essere di SuperLega sempre attraverso la competenza e la programmazione, con l’aggiunta però di cuore, spirito di sacrificio, e caparbietà nell’affrontare le situazioni.
Per affrontare progetti ambiziosi e raggiungere gli obiettivi, bisogna avere al proprio fianco persone competenti e che ci mettano qualcosa in più, e quel qualcosa in più è il cuore. Lo stesso che ci mettiamo io e la mia famiglia da tanti anni.
I “campionati” si vincono con le persone”.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Luca Giannetti: “Siamo sulla strada giusta ma dobbiamo lavorare tanto”

, ,

Aveva iniziato nel migliore dei modi la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora quest’ultima, difficilissima sfida contro la Sir Safety Conad Perugia. Un set chiuso a chiave, ma poi è arrivata la rimonta e la vittoria dei primi della classe. Un risultato prevedibile, meno lo è stato quel primo game strappato ad una formazione infarcita di campioni e con ben altri obiettivi rispetto ai bianconeri. Dunque, una buona reazione nel post Latina da parte degli uomini di coach Barbiero che ora sono chiamati ad affrontare una gara più facile sulla carta, quella contro Castellana Grotte e dove l’obiettivo sarà la vittoria piena.

Ed è proprio il mister dei volsci a fare il punto dopo la partita con gli umbri:

“Ci abbiamo provato. Abbiamo messo in campo tutto il nostro potenziale, poi è chiaro che finito l’entusiasmo del primo set loro sono usciti fuori. Il valore di Perugia è evidente ma noi abbiamo fatto la nostra partita. Siamo stati bravi a tenere la testa in campo fino alla fine, anche se loro sono andati spesso avanti. Siamo stati bravi a tenere anche alcuni fondamentali, la ricezione un po’ meno ma, con la loro precisione in battuta, è stato veramente complicato essere all’altezza. Mi è piaciuto l’atteggiamento dei miei ragazzi che hanno voluto combattere fino alla fine e lo hanno fatto a testa alta quindi sono contento. Anche a Latina abbiamo giocato non al nostro livello ma non abbiamo mai mollato. Nell’arco di tutto il campionato, fino ad ora, abbiamo sempre combattuto. Poi, è chiaro che una squadra giovane ha alti e bassi legati anche alla quantità di errori nei momenti importanti e ci può stare. Dobbiamo solo continuare ad avere fiducia nel lavoro che stiamo facendo e nel nostro cammino. Credo che fino ad ora non possiamo che essere soddisfatti”.

Per Sora si esprime anche patron Luca Giannetti, che dice:

“Penso abbiamo giocato una buona partita. Siamo stati, almeno fino alla metà del set, sempre punto a punto. Nel primo parziale la nostra è stata veramente una grande prestazione, poi è chiaro che, quando loro son saliti in battuta ed hanno limitato gli errori, ed individualità come Atanasijevic e Leon hanno fatto 6 ace a testa, diventa dura per chiunque. Il nostro obiettivo è la salvezza, fare un game in più di quello che serve per salvarci. Fino ad ora abbiamo raccolto punti importanti, seppur consapevoli di averne lasciato qualcuno qua e là. Ora c’è una partita fondamentale, quella di Castellana domenica, dopo la quale potremmo tirare le somme e fare un bilancio. Per adesso, possiamo dire di essere sulla strada giusta ma dobbiamo lavorare tanto”.

Dall’altra parte della rete è il tecnico dei Block Devils a dire la sua:

“Nel primo set avevamo ancora molto nella testa la sconfitta di Padova – spiega Lorenzo Bernardi -, c’era molta tensione all’interno del campo. Ci siamo innervositi perché la battuta non arrivava ed abbiamo commesso 9 errori al servizio, sprecando due opportunità importanti in attacco, e giustamente Sora ne ha approfittato per vincere il set. Dal secondo in poi, sono cresciute notevolmente le nostre percentuali in attacco, è entrato molto bene il servizio, che per noi è un fondamentale importante. Io lo dico sempre, non deve essere imprescindibile, ma quando ci entra l’avversario la subisce. Le sconfitte fanno parte del sistema di un gioco, quando ci sono due squadre che si incontrano, una vince ed una perde. Abbiamo giocato non bene a Padova, meritando di perdere. Oggi, poi, per un set, abbiamo fatto altrettanto ed abbiamo meritato di perderlo. Per gli altri 3 abbiamo giocato meglio della ed è stato giusto così. Ora abbiamo una trasferta in Francia con una squadra molto quadrata, che sbaglia poco e che riceve bene, quindi sarà una partita delicata. Al rientro, poi, penseremo alla regular season”.

L’mvp dell’incontro, Leon si accoda al suo allenatore:

“E’ sempre difficile giocare contro una squadra in casa sua, così come è successo anche ora. Sora ha fatto il suo gioco, noi abbiamo avuto difficoltà nel primo set e loro sono riusciti a vincerlo. Abbiamo poi ritrovato il nostro equilibrio e portato via la gara piuttosto con facilità. Era importantissimo tornare a vincere per continuare a restare in vetta”. Chiude per tutti il libero della Sir, Colaci: “Nel primo set non abbiamo sfruttato nessuna delle occasioni che ci siamo creati in contrattacco, e così è dura. Sora ha poi trovato un ottimo break in battuta e lì si è chiuso. Avevamo preparato una partita difficile, perché li avevamo visti già alle prese con Trento, o in altre gare, e quindi eravamo pronti. Dal secondo game in poi, il nostro livello è aumentato tanto soprattutto al servizio, e quando battiamo così diventa difficile per tutti perché poi a muro siamo belli grossi, ed in difesa qualche palla riusciamo a tirarla su. Quella di Padova è stata una sconfitta dove l’avversario ha meritato di vincere. Ci può stare, quando si giocano 50-60 partite l’anno, l’importante sta nel buttarsele alle spalle. Insomma, ci sono anche gli avversari e, quando meritano, bisogna ammetterlo. Noi siamo ripartiti, abbiamo i nostri obiettivi chiari in mente: arrivare primi a fine girone di andata ed a fine regular season e vincere tutto quello che ci è possibile. Bisogna solo imparare dalle sconfitte”.

Cristina Lucarelli – Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

La scommessa si chiama Karol Rawiak

, ,

La Polonia è un territorio che pallavolisticamente in questo momento attira molto il direttivo Argos Volley che, per la scommessa stagionale, seleziona un altro atleta, dopo il palleggiatore Michal Kedziersky, del paese dell’est Europa affacciato sul Baltico.
La “puntata” che lo staff tecnico della BioSì Indexa Sora quest’anno vuole fare, si chiama Karol Rawiak, schiacciatore classe ’94 che, con i suoi 198 centimetri di altezza per 93 chilogrammi di peso, raggiunge in attacco i 350 e a muro i 330.
Una puntata sulla quale il consulente tecnico, Luca Giannetti, assieme a tutto lo staff tecnico, crede molto:

“Karol è stato uno dei primi nomi a girare all’interno dei nostri progetti sul nuovo team che sta prendendo sempre più forma, e credo rappresenti a pieno lo spirito che caratterizzerà la BioSì Indexa Sora 2018/2019. È un ragazzo caparbio – continua Luca Giannetti -, con tanta voglia di lavorare e dimostrare il suo valore, soprattutto in una SuperLega avvincente come sarà quella della prossima stagione.
Arriva dalla prima Lega polacca dove ha militato per cinque stagioni sempre con ottimi risultati, raggiungendo più volte le finali playoff ottenendo anche numerose candidature come MVP distinguendosi prevalentemente per le sue doti di attaccante.
Appena contattato si è subito dimostrato entusiasta di venire a Sora, convincendo lo staff tecnico anche sotto il profilo umano oltre che tecnico.
È un ragazzo su cui puntiamo per dare quantità e qualità soprattutto agli allenamenti oltre che per completare al meglio un reparto importante come quello degli schiacciatori-ricettori.
Sono certo che ci darà una grossa mano durante tutto l’arco della stagione, iniziando con l’atteggiamento giusto di chi vuole sfruttare al meglio l’occasione per dimostrare tutte le potenzialità che abbiamo intravisto in lui”.

Alla sua prima esperienza nel campionato italiano, Karol nel suo bagaglio dunque porta tante belle battaglie vissute in quello polacco, sia nella PlusLiga che nella seconda Liga.
L’ultima stagione lo ha visto vestire la maglia dell’Azs Nysa mentre nella precedente era alla sua seconda presenza, non continuativa, tra le fila dello Ślepsk Suwałki. Le due annate sportive infatti, quella 2014/2015 e la 2016/2017, sono state intervallate dall’esperienza all’AGH Krakow. Dal 2010 al 2013 invece ha militato nel KS Metro di Varsavia, mentre nel 2013/2014 è stato un atleta del KPS Siedlce.

Le caratteristiche che hanno colpito lo staff tecnico possono essere racchiuse nella buona ricezione dove lo schiacciatore polacco si dimostra equilibrato e paziente, nella difesa dove spesso si mette in evidenza, ma anche nei fondamentali offensivi con la sua battuta in salto e l’astuzia nel giocare la palla alta.
Tutte grandi potenzialità che associate al duro lavoro che Karl Rawiak ama fare in palestra, si trasformeranno in crescita del singolo e del gruppo, e sicuramente anche in risultati.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora