Articoli

Il nuovo staff Dirigenziale

, ,

I progetti partono dalle persone, ed è in queste che l’Argos Volley crede.
Ripartenza, nuove idee, tante ambizioni in obiettivi rinnovati, stessa forza, stessa passione, programmazione chiara e curata nei minimi dettagli, competenza, professionalità, spirito di gruppo, di iniziativa e di problem solving, queste le caratteristiche societarie che il vertice, formato da Patron Gino Giannetti e la sua famiglia, e dal presidente Enrico Vicini, ha ricercato e ritrovato negli uomini che ha scelto per perseguire il progetto.

E non sono andati tanto lontano Patron e Presidente per cercare lo staff Dirigenziale, hanno saputo guardare bene dentro le mura della propria casa e, adottando il principio della meritocrazia, ovviamente unito alle competenze indispensabili per le diverse figure, la squadra per il vertice del club era già lì, pronta per i nuovi importantissimi incarichi.
Carla De Caris è il nuovo Direttore Generale; Alessandro Tiberia Direttore Esecutivo; Stefano Frasca il Direttore Sportivo; e Valeriano Velocci il Team Manager.

“Si tratta di uomini che nei tanti anni vissuti nella grande famiglia Argos – spiega il presidente Enrico Vicini -, hanno dimostrato di saper far tesoro delle esperienze, di saperle vivere, affrontare, assimilare e trasformare in competenze. Persone che hanno ripagato la fiducia con la stessa moneta, affidabili, propositive, piene di voglia di fare e sempre con la gioia di fare, disponibili, altruisti, ma soprattutto capaci di vivere e condividere problematiche, successi o sconfitte. Aperti al colloquio e pronti ad ascoltare gli altri, incisivi al momento giusto, pronti a guidare o a farsi guidare.
Ed ora il momento giusto è arrivato anche per loro, noi abbiamo scelto loro”.

Ufficio Stampa Argos Volley

La favola di Natale di Federico Marrazzo e Kupono Fey

, ,

Il Gran Ballo delle Debuttanti, è questa la favola di Natale di Federico Marrazzo, Kupono Fey, Carla De Caris e Lucrezia Fortini.

Lo scorso martedì sera, nel prestigioso Hotel Relais Filonardi di Veroli, è andata in scena la terza edizione della Serata di Gala del Liceo Statale Giovanni Sulpicio di Veroli. L’istituto di istruzione, con offerta formativa a indirizzo linguistico, scientifico, delle scienze umane, dei servizi alberghieri e della ristorazione, diretto dal dottor Salvatore Cuccurullo, organizza questo evento con l’obiettivo di illustrarne la propria offerta formativa a tutte le scuole della provincia di Frosinone.
In realtà però, ai suoi allievi offre molto di più oltre a una serata di orientamento scolastico con le prime “prove tecniche” di quello che potrà essere il loro futuro lavorativo, ossia un’emozione che ricorderanno per tutta la vita.

Il programma della serata offerta agli ospiti illustri, tra i quali presenti il Vicario Ufficio Scolastico Provinciale Pierino Malandrucco, il Sindaco del Comune di Veroli Simone Cretaro, il Presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo, e tanti altri soprattutto del mondo dell’istruzione, ha previsto due bellissimi momenti, il primo con “Il Gran Ballo delle Debuttanti” al quale hanno preso parte i maturandi del liceo a indirizzo linguistico, scientifico, e delle scienze umane, e un secondo con la “Cena di Gala” tutta a cura dei ragazzi dei servizi alberghieri e della ristorazione.

Così, mentre tra le sale dell’hotel e le cucine, gli studenti sotto l’accurata e attenta guida dei rispettivi docenti, si occupavano dalla mise en place, del beverage, dell’accoglienza, di cucinare il ricco e prelibato menu e alla fine di offrirlo agli ospiti con la massima osservanza dello stile di servizio, nelle sala maggiore riecheggiavano le note del valzer viennese.

È proprio qui che l’Argos Volley ha avuto l’onore di entrare in scena: gli atleti Federico Marrazzo e Kupono Fey, la Responsabile Marketing e Ufficio Stampa Carla De Caris e un’alunna del liceo Lucrezia Fortini, sulle note di “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauss, hanno chiuso l’evento tra lo stupore dei presenti.
Con indosso i più eleganti abiti da sposa dell’Atelier Nozze, e dopo solo tre intense lezioni con la Direttrice Artistica dell’Asd Sport Experience, Bruna Pagliaroli, le due coppie, per la prima volta nella loro vita, sono state le protagoniste del Gran Ballo.

“Un’esperienza unica – dice il palleggiatore Marrazzo. Non avrei mai pensato di cimentarmi nel valzer e devo dire che grazie all’accattivante impostazione delle lezioni della fantastica Bruna Pagliaroli, la guida e l’euforia di Carla De Caris nel realizzare questo progetto, ho scoperto una cosa in più che mi piace. Dello stesso parere è il mio compagno di squadra sia pallavolistica che di ballo, Kupono Fey. Insieme siamo entrati perfettamente nella parte e abbiamo trasformato questa opportunità in una bellissima esperienza di vita che porteremo sempre tra i ricordi più belli. Per questo ringraziamo il preside Cuccurullo che ci ha dato la possibilità e tutte le persone che ci hanno aiutato a renderla realtà”.

Finale a sorpresa per tutti dunque, anche per i dirigenti Argos Volley presenti in sala, il General Manager Adi Lami e la Responsabile delle attività scolastiche ed educative Antonella Evangelista.

“Ospiti di una serata fantastica – commenta il GM -, grazie al dirigente scolastico che anche in questa occasione ci ha riservato grande sensibilità. Questo scambio reciproco di partecipazioni rafforza la collaborazione tra la nostra società sportiva e l’istituto scolastico che questa sera ci ha stupiti con un evento unico nel suo genere al quale abbiamo partecipato davvero con tanto onore. Inoltre, è inutile nasconderlo, vedere gli atleti e la nostra dirigente mettersi in gioco così seriamente e professionalmente, mi ha davvero lasciato a bocca aperta. Per questo mi complimento con loro e con tutte le persone che hanno reso possibile questo loro “debutto”.

E tra le persone che hanno trasformato in realtà la partecipazione al Gran Ballo, la Direttrice Artistica dell’Asd Sport Experience, Bruna Pagliaroli:

“Sono stata lusingata e onorata dell’illustre collaborazione. Fey e Marrazzo sono stati fantastici, hanno superato ogni mia aspettativa. All’inizio pensavo l’imponente assetto fisico, la struttura muscolare, potesse far risultare rigido e impacciato il movimento, ma non è andata assolutamente così. Anzi, dalla loro “impalcatura atletica” vigorosa, è uscito fuori un cigno di eleganza e fluidità, altamente cavalleresco e galante nei confronti delle loro dame. Fortunata Carla per aver danzato con Federico, un ragazzo speciale. Mi ha colpito con le sue mille domande sui passi da imparare. E’ stato un allievo modello. Un ragazzo speciale sempre con il sorriso stampato in volto, questa la sua caratteristica più bella, spinta motivazionale essenziale e indumento prezioso che ha arricchito la sua fluida, distinta, performance.
Oggi può sentirsi fiero di se, perché oltre a essere un altissimo professionista nel suo campo, ha scoperto di essere anche un ottimo ballerino”.

L’aggregazione tra scuola, istituzioni e famiglia, è l’elemento essenziale e importantissimo dell’evento, valore questo che accomuna senza alcun dubbio, la scuola all’Argos Volley che ha partecipato proprio perché crede in esso.
Come ha affermato anche il primo cittadino verolano, Simone Cretaro:

“Questa iniziativa che comincia a essere un appuntamento storico per il nostro paese, ma un primo appuntamento importante per la vita dei ragazzi che vi partecipano, è un modo per saperli coinvolgere ancora di più in un percorso che gli dovrà dare gli strumenti per affrontare le sfide del futuro”.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

A Carla De Caris il premio “Roberto Stracca” – miglior Ufficio Stampa della Serie A2

, ,

“Abbiamo preso dei ragazzi e ne abbiamo fatto degli uomini e delle eccellenze del nostro territorio; così dissi poco tempo fa durante i festeggiamenti per l’appena conquistata SuperLega – ricorda il patron della BioSì Indexa Sora, Gino Giannetti – e ora vorrei aggiungere che abbiamo preso anche delle ragazze e ne abbiamo fatto donne ed eccellenze, come ha dimostrato la nostra Carla De Caris”.

Con queste parole il padrone di casa Argos Volley esprime l’orgoglio di un’intera società e la soddisfazione che deriva dall’ultima grande vittoria volsca: dopo le promozioni dettate dal verdetto del campo è tempo che anche la “penna” esprima chi è il “migliore”. E quest’anno la migliore tra tutti gli addetti stampa della Serie A2, colei che in occasione del Volley Mercato ha ritirato direttamente dalle mani di Daniele Dallera (Resp. Sportivo del Corriere della Sera) il prestigioso Premio “Roberto Stracca”, intitolato alla memoria del giornalista del Corriere della Sera prematuramente scomparso, è proprio Carla De Caris. Da 7 anni Responsabile dell’Ufficio Stampa, Carla si è guadagnata questo prezioso riconoscimento con il lavoro, il sacrificio e la dedizione che le competono, ed ora, dopo aver raccontato attraverso i media le gesta della compagine bianconera in giro per l’Italia, aver intervistato atleti e dirigenti un po’ ovunque, tocca a lei raccontarsi al pubblico e stare dall’altra parte del “microfono”.

“In questo premio è racchiusa tutta la mia passione, quella che nonostante tutto è riuscita a portarmi fino al riconoscimento del “Premio Stracca” – esordisce Carla De Caris. L’ho desiderato e sognato tanto. I sogni costano fatica e perseguirli richiede sacrificio, e forse ho vinto questo premio perché sono testarda, romantica, e passionale. Testarda perché nonostante tutto non ho mai mollato; romantica perché nonostante tutto ci ho sempre creduto; e passionale perché la forza di andare avanti nonostante tutto è data dal vivere irrazionalmente questa passione”.

Cosa hai provato nel momento in cui sei stata decretata vincitrice del premio Stracca? Ti aspettavi questo riconoscimento?

“Il Premio Stracca è sempre stato uno stimolo a fare meglio: sapere di essere “valutata” tutto l’anno ti fa lavorare in maniera diversa e sicuramente mette più benzina nel motore, il che, per una perfezionista con un forte senso del dovere come me, si traduce in – testa bassa e lavorare fino a quando non sono soddisfatta. È ovvio che quando c’è il risultato sportivo c’è anche più visibilità di tutta la comunicazione che fa l’ufficio stampa, la quale non è solo scritta, per cui più la realtà diventava importante e più il mio lavoro acquista visibilità.
A votare per l’assegnazione di questo premio è una giuria di giornalisti professionisti che occupano le pagine più importanti dei media nazionali e, il mio nome scritto su questo riconoscimento intitolato alla memoria di uno dei più grandi del settore, Roberto Stracca, mi riempie di orgoglio e mi lusinga ma soprattutto mi fa sentire che assieme alla società Argos Volley e alla squadra targata 2015/2016, anche io ho contribuito a scrivere un pezzo indelebile della storia pallavolistica di una città e di una nazione intera”.

C’è qualcuno a cui dedichi questo premio o che vuoi ringraziare?

“Ringrazio Gino Giannetti che 7 anni fa mi ha dato la possibilità di iniziare a fare le mie prime esperienze credendo nelle mie potenzialità e spero di averlo ripagato ogni giorno trasformandole in competenze al servizio della società”.

Raccontaci chi è Carla De Caris e come si è avvicinata alla pallavolo

“Carla era una ragazza qualsiasi che amava sopra ogni cosa la pallavolo e il giornalismo e dal suo paese, Veroli, partiva ogni week and per andare a vedere partite ovunque e al rientro a casa passava le nottate intere a scrivere e descrivere cosa aveva visto. A 6 anni ha scoperto l’amore per la pallavolo frequentando casualmente un corso di minivolley; a 7 è rimasta affascinata delle telecronache dei match, a 12 è scappata di casa con lo zainetto in spalla alla ricerca di Andrea Giani. Dopo le nottate di Atlanta ’96 davanti la tv, ha iniziato a guardare partite senza audio giocando a fare la telecronista. Dopo la maturità Magistrale ha deciso di continuare gli studi cercando di acquisire competenze per perseguire quello che più amava conseguendo prima la Laurea in Lettere Moderne all’università di Cassino e poi quella in Competenze Linguistiche e Testuali per Editoria e Giornalismo a RomaTre con una tesi sperimentale sul linguaggio delle telecronache della pallavolo, seguite nel 2009 da un master in Marketing e Comunicazione. Nel 2006 ha cominciato a frequentare il Pallone tensostatico di Sora e a tifare la Globo in serie B2 seguendo anche in trasferta e dando una mano all’Ufficio Stampa fino alla promozione in Serie A2. Ad agosto del 2009 è arrivata da parte di Gino Giannetti la proposta di entrare a far parte dello staff e dopo due mesi Carla aveva realizzato tutti i suoi sogni nel cassetto. Ovviamente non si è accontentata e ha cominciato a lavorare e studiare per creare dal nulla una professione, e giorno dopo giorno, attraverso sudore, lacrime, sacrifici, gioie e paure, l’esperienza si è trasformata in competenza al servizio della società. Ovviamente Carla non si sente arrivata perché ora c’è una grandissima sfida che l’attende, quella della SuperLega, che è pronta ad affrontare con la professionalità e l’entusiasmo che la contraddistinguono”.

Qual è stato il tuo percorso professionale all’interno della Globo?

“Appena arrivata il mio compito era quello di “coccolare gli sponsor” aiutando il Responsabile dell’Area Marketing Carlo Saccucci. L’ho fatto, ma di li a pochissimo la passione si è fatta strada così mi sono divisa tra marketing e ufficio stampa. Ho iniziato a seguire la squadra ovunque, allenamenti, palestra, piscina, eventi, trasferte, gare, amichevoli, e parallelamente a diventare parte integrante della società Argos Volley per la quale ho cominciato a curare rapporti di competenza con Lega, Media, e altri organi, a specializzarmi per questo attraverso corsi di formazione del settore ma soprattutto vivendo quotidianamente la realtà. Le mansioni e le responsabilità sono cresciute giorno dopo giorno, ma quando cominci a sentire il senso di appartenenza ti viene naturale caricartene. Ora in SuperLega dovremmo strutturarci diversamente, o meglio essere più strutturati, per questo l’Ufficio Stampa non sarò più solo io ma sto cercando di allestire uno staff degno della categoria e già ho trovato delle persone validissime e soprattutto mosse dalle mie stesse passioni. Non vi anticipo i loro nomi perché vorrei avessero una presentazione alla Carla De Caris maniera”.

Com’è la vita di un addetto stampa sportivo? Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi del tuo lavoro?

“È una vita di devozione mossa dalla passione! Dove la domenica non è il giorno del Signore ma quello della gara; dove il lunedì non è traumatico in quanto giorno in cui si rientra a lavoro ma perché si rientra dalla trasferta è c’è anche il lavoro post gara da fare; il giovedì non è mercato e gnocchi, ma è il giorno nel quale si lavora al pre-gara; il 26 dicembre non è Santo Stefano ma è giorno di gara in cui il palazzetto scoppierà di gente e di giornalisti e ti dice bene se giochi in casa altrimenti il 25 non è Natale e pranzerai in un autogrill assieme a persone che non sono tue parenti e così via. Una vita in cui può entrare solo chi ha le tue stesse passioni e soprattutto non ti metterà mai di fronte a una scelta del tipo o me o la pallavolo perché potrebbe perdere… con me sicuro! È uno stile di vita che adoro! È l’unica vita che so vivere! Ho provato a viverne altre ma questa mi è sempre mancata. La pallavolo e scrivere di pallavolo per me è linfa vitale. È la cosa che mi riempie le giornate, le nottate; quella che mi fa provare una gamma di sentimenti sconfinata; è la cosa senza la quale non riesco a stare neanche una giornata; è la mia distrazione, la mia croce, la mia delizia, la mia soddisfazione”.

Condivideresti con noi un momento di esaltazione nel quale ti sei detta che eri esattamente dove volevi essere?

“L’ultimo anno e mezzo è stato davvero duro perché ho avuto dei problemi seri di salute abbinati alla necessità di fare un altro lavoro a tempo pieno per vivere per cui a un certo punto sembrava non ce la facessi più a sostenere tutto. Qualcuno ha cominciato a mettere in dubbio la mia disponibilità e possibilità di coprire l’ufficio stampa, ma io davanti alla scelta non ce l’ho fatta a dire stop alla pallavolo e non potendo neanche togliere l’altro lavoro che mi dà da vivere, ho trovato la forza per farli entrambi, lavorando la sera e la notte se necessario e togliendo altre cose dalla mia vita come ad esempio la palestra, la salsa, il caffè con le amiche. Tutto questo per raccontarvi che nel palazzetto di Vibo, appena vinto gara 5 e il campionato in modo epico, tutto quello che riuscivo a pensare e urlare seduta nella mia postazione, davanti al pc e non in mezzo al campo a festeggiare, era che “l’unico posto dove volevo essere in quel momento e per sempre era quello, davanti a uno schermo con una tastiera sotto le dita a scrivere di pallavolo. Però la vita è dura, e purtroppo la mia passione non corrisponde con il mio lavoro. Certo è che non smetterò mai di essere testarda, romantica e passionale, e chissà… forse un giorno raggiungerò anche questo obiettivo come accaduto con il Premio Stracca”.

Cristina Lucarelli