Dagli Europei il ritorno di Georgi Seganov, la Biosì Sora al completo

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Nella giornata di martedì è tornato nella sua seconda casa il palleggiatore della Biosì Sora, Georgi Seganov, il quale si è potuto aggregare alla squadra solo alla quinta settimana di preparazione dopo l’esperienza nel Campionato Europeo di Pallavolo Maschile 2017. L’atleta bulgaro è stato infatti convocato nella nazionale di appartenenza, guidata da coach Plamen Kostantinov, dove ha ritrovato ex compagni e avversari del campionato tricolore: ad iniziare dall’ex bianconero Svetoslav Gotsev, ora in forza al Tours, passando per Rozalin Penchev, Velizar Černokožev, Todor Skrimov, il capitano Viktor Josifov e Cvetan Sokolov, tutti volti noti alla SuperLega.

Con la Bulgaria, Seganov si è piazzato in seconda posizione nel girone C nella fase iniziale degli Europei, dopo la Russia – vincitrice di questa edizione – e prima di Slovenia e Spagna; negli ottavi di finale la Bulgaria ha sconfitto la Finlandia per 3-1, accedendo così ai quarti dove, però, ha salutato la prestigiosa competizione rimediando un 3-0 dalla Serbia, terza classificata nel ranking finale. Il regista è dunque rientrato a Sora per salutare i nuovi compagni e mettersi subito al servizio di coach Barbiero per trovare, il prima possibile, l’intesa che dovrà essere la chiave di volta della stagione alle porte. Georgi, difatti, dallo scorso anno si è imposto come pedina essenziale dell’orchestra volsca, dimostrando di saperla gestire molto bene nonostante la giovane età: a 24 anni può infatti vantare la provenienza da un club come CSKA Sofia e le numerose presenze in nazionale, tra cui l’ultima che, sicuramente, ha finito di forgiare un atleta già dalla tempra straordinaria.

“Nel corso prima della World League e poi di questo Campionato Europeo, abbiamo giocato contro formazioni fortissime e questo non può che averci fornito un bagaglio di insegnamenti che possiamo mettere subito in pratica – racconta Seganov. E’stata dura, abbiamo viaggiato molto, ma è stato soddisfacente perché abbiamo vinto contro roster di altissimo livello; questo, certamente, ci da la misura dell’importanza dello spirito di squadra, dell’allenamento, oltre che del talento individuale”.

Appena giunto a Sora, l’alzatore si è unito al training quotidiano; queste le sue prime impressioni:

“Innanzitutto sono felice di aver ritrovato alcuni vecchi compagni e lo staff societario che, dallo scorso anno, ripone in me fiducia. Dopo questo primo assaggio di preparazione posso dire di essere circondato da bravissimi ragazzi e atleti molto buoni, con un indiscutibile potenziale e, lavorando duro tutti insieme, sono convinto che potremmo disputare una bel campionato”.

D’altronde, quella di Georgi è stata una delle prime gradite conferme della stagione passata, una garanzia che, assieme a veterani come capitan Rosso e Santucci, giovani ma con esperienza in società come Mattei, Marrazzo, Lucarelli e Mauti, potrà costituire l’ossatura forte della nuova Biosì, cui gli innesti attuali andranno a contribuire con un valore aggiunto di prim’ordine.

Cristina Lucarelli – Biosì Sora

D’Angeli e Farina, supporto d’eccezione per la preparazione della Biosì Sora

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In assenza del palleggiatore titolare Georgi Seganov, impegnato con la nazionale bulgara e gli Europei, la Biosì Sora prosegue la preparazione e lo fa anche grazie alla presenza di due giovanissimi che stanno aiutando il gruppo di coach Mario Barbiero in questa fase del pre-season molto importante. Parliamo di Francesco D’Angeli, volto già noto alla famiglia Argos, e di Mattia Farina, un viso nuovo e dalla storia sorprendente: ad entrambi vanno i ringraziamenti della società per il grande lavoro di supporto alla squadra che stanno facendo, senza risparmiarsi, cercando da una parte di dare una mano e dall’altra di carpire tutto il possibile dai compagni d’eccezione. Per D’Angeli, d’altronde, il volley è pane quotidiano: proprio con la maglia bianconera è cresciuto il ventunenne, indossata durante tutto il percorso giovanile, come egli stesso racconta.

“È sempre un piacere tornare a casa – esordisce così il palleggiatore anagnino. Pallavolisticamente parlando, sono cresciuto a Sora; ho avuto anche l’onore di essere il capitano nella maggior parte dei miei campionati giovanili e devo molto alla società, allo staff e a tutti coloro che ruotano attorno all’Argos Volley. In questi ultimi anni ho militato in campionati minori, a breve tornerò alla Lazio in serie B, e darò il massimo anche lì, portando in alto il nome della società a cui appartengo, la stessa Sora appunto. Il lavoro sul campo è l’unica cosa che paga, è il mio credo professionale. Arrivare a fare una preparazione con una formazione che si trova nella massima categoria non può che essere un punto di partenza, mi sento molto stimolato e continuerò su questa strada cercando di migliorare le mie prestazioni dentro e fuori dal campo. Alla Biosì ho ritrovato sia vecchi compagni, come Mauti e Lucarelli, che vecchi avversari, come Mattei e Marrazzo. Mi trovo benissimo con tutti, ma forse è proprio con loro e con Caneschi che ho stretto maggiormente. Mi ritengo una persona fortunata ad aver svolto la prima parte della stagione con questo gruppo. Pazienza, umiltà e lavoro – prosegue D’Angeli, sono per me le chiavi del successo. Sono principi che ho da quando ero piccolo e che hanno trovato palese conferma nell’ambiente targato SuperLega. Mi sento di ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto in questi anni, in particolare Erio Biondi, mio primo mister al quale devo moltissimo, fino ad arrivare a Maurizio Colucci, che mi ha seguito nei campionati giovanili e che ora ritrovo in prima squadra. Colgo l’occasione per fare un in bocca al lupo all’intero staff, alla rosa, alla società, che ringrazio per questa opportunità, al coach Mario Barbiero e all’intera città. Forza Sora!”.

E se il regista della “città dei Papi”, dopo questo periodo, andrà via in prestito per un anno con l’obiettivo di accrescere la propria esperienza di atleta sul parquet di serie B della S.S. Lazio Pallavolo, squadra con cui ha vinto il campionato di serie C nella passata stagione, l’altro giovanissimo acquisto resterà proprio a Sora. Mattia Farina, bianconero doc, appena 16 anni e già 2m di altezza ha una storia tutta particolare da raccontare, una piccola favola che ripaga la stessa società volsca per l’impegno dedicato ai giovanissimi, da sempre, e che sorride a tanti altri ragazzini con il sogno nel cassetto di diventare uno sportivo professionista:

“Tutto è iniziato il 21 Maggio, in occasione della finale del torneo scolastico interprovinciale organizzato dall’Argos Volley ogni anno, il cosiddetto “Oasi dei Sapori Volley Cup”, a cui ho partecipato con la mia scuola. Grazie alla competizione in atto quel giorno e all’incontro con il coach Mario Barbiero mi sono avvicinato al mondo della pallavolo, magari inizialmente con qualche diffidenza e sofferenza, venendo dal basket, per poi invece appassionarmene enormemente: a mister Barbiero voglio esprimere un sincero e grandissimo grazie per avermi dato la possibilità di vivere una fantastica esperienza presso il centro sportivo di Bracciano, dove ho conosciuto uno staff tecnico qualificato e tanti altri giovani atleti provenienti da tutta Italia. L’opportunità di stare oggi insieme a degli giocatori di SuperLega non è certo da meno, vivere con loro questo momento fondamentale della preparazione rappresenta per me una grande soddisfazione. Grazie al team della Biosì ho appreso molto ma sono ancora alle prime armi ed ho tantissimo da imparare. Non ho ancora un ruolo definito, ma so che l’esperienza del coach e di tutto l’entourage tecnico mi aiuterà ad assumere l’identità più consona alle mie potenzialità. Sono orgoglioso e felice di essere entrato a far parte di questa nuova famiglia!”.

Cristina Lucarelli – Biosì Sora

Davide Zappacosta, tra Chelsea e Nazionale: gli auguri dell’Argos Volley

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Figlio d’arte, barlume di speranza per i suoi “fratelli” bianconeri, eccellenza sportiva, grandissimo esempio di umiltà, atleta tenace: Davide Zappacosta ce l’ha fatta a volare in alto e tutto grazie alle proprie doti, allo spiccato talento, alla passione e al sacrificio che, proprio come in una di quelle frasi che sembrano pura e arida retorica e che invece a volte nascondono verità tautologiche, ripagano. Si, ripaga allenarsi con zelo, giocare con la testa oltre che con il fisico; ripaga concentrarsi su un obiettivo e dover rinunciare a piccole e grandi cose che però, negli anni della giovinezza, sembrano insormontabili.

Quante serate con gli amici saltate, quante vacanze, quante giornate passate sotto la pioggia o magari sotto un sole cocente a rincorrere palloni e sogni su un campo verde? Ed ora Sora può vantarsi del fatto che un suo figlio ha raggiunto la vetta, l’olimpo del calcio, che è diventato “grande tra i grandi”.

E Davide ha sempre dato un contributo alla sua città mostrandosi disponibile, incentivando le note positive del territorio volsco, sponsorizzando le realtà più feconde, proprio come la scorsa estate fece con l’Argos Volley: al suo primo anno di SuperLega, fu il volto del terzino sorano a invitare i suoi concittadini a stringersi attorno al mondo della pallavolo, a recarsi al PalaGlobo per prenotare il proprio posto e tifare la Biosì. Lui stesso, dopo il video, si recò al palasport a conoscere la società, a immortalare con una fotografia il sostegno alla causa pallavolistica. Un’eccellenza in collaborazione con un’altra, a dimostrare che tra simili ci si riconosce e che la passione per lo sport può fare molto per un territorio, che non è importante come si colpisca un pallone, se con le mani, con i piedi, ma dove può arrivare quel pallone. In entrambi i casi, la sfera è entrata negli almanacchi della serie A. L’Argos Volley non può dunque fare a meno di esprimere a Zappacosta la gratitudine per essere stato al suo fianco nonché i migliori auguri possibili per una carriera che sta subendo un’evoluzione d’oro.

Il passato tra il Tomei e il Nazareth, la maturazione professionale tra le fila di Atalanta e Avellino, il passaggio dal Torino al Chelsea, dalla casacca granata a quella blues, la convocazione e le presenze in nazionale: vedere un sorano in Champions League, un sorano calcare il campo dello Stamford Bridge, un sorano che domani potrà disputare, con la maglia azzurra, la delicata sfida di qualificazione mondiale contro Israele a Reggio Emilia, riempie di orgoglio e di gioia il club di patron Giannetti al completo. A Davide il più grosso e meritato in bocca al lupo; a 24 anni, queste soddisfazioni sono lo specchio di un talento sopraffino e di un’etica che, siamo certi, lo contraddistingueranno per il resto della vita.

Cristina Lucarelli – Biosì Sora

La preparazione atletica si avvicina sempre più alla fase agonistica

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Quattro settimane di lavoro sono scivolate via per la BioSì Sora che negli ultimi giorni ha ritrovato il suo head coach Mario Barbiero.
Lo scorso martedì, dopo aver salutato l’acqua della piscina del “Giardino dello Sport” a Isola del Liri e la sabbia del campo da beach volley di via Trecce a Sora, ha riabbracciato l’allenatore di rientro dall’estate azzurra vissuta con la Nazionale Under 19. Da questa esperienza Barbiero ha riportato a casa tanti bei risultati e dunque tanta bella nuova esperienza da trasmettere ai suoi ragazzi:

“Tirando le somme possiamo dire che l’estate azzurra è andata bene: bronzo al Torneo delle Otto Nazioni a Wevza; oro ai Giochi Olimpici Eyof; e poi potevamo e dovevamo fare meglio nel Campionato del Mondo in Barhain dove la sconfitta agli ottavi non ci ha permesso di andare oltre il nono posto”.

Non appena atterrato a Fiumicino, il coach non è passato neanche da casa a fare il cambio bagaglio, ha puntato il suo navigatore direttamente sulla destinazione PalaGlobo “Luca Polsinelli” – Sora.
Ma è facile mettere un punto a un capitolo, quello appunto dell’impegno con la Nazionale U19, e iniziare a scriverne immediatamente un altro con il club?

“Non tanto difficoltoso – spiega la guida tecnica -, perché il Progetto Sora prevede un roster composto da giovani talenti e dunque le metodologie e le tecniche iniziali sono le stesse. A cambiare sono poi le richieste perché il modello del gioco della SuperLega richiede delle competenze specifiche ben strutturate e di altissimo livello, e quindi è su quelle che stiamo lavorando”.

Come ha trovato, dopo tre settimane di preparazione, i suoi ragazzi sorani?

“Molto bene. Lo staff diretto da Maurizio Colucci ha ben lavorato con un planning di tre settimane. Abbiamo utilizzato Test in entrata e successivamente strutturato un programma con obiettivi individualizzati. A Sora c’è professionalità e strumentazioni di altissimo livello che supportano il lavoro, la ricerca e lo sviluppo della performance di ogni singolo atleta”.

Da dove ha ripreso le redini della preparazione atletica e dunque a che punto è arrivata?

“Ora stiamo lavorando sull’impostazione dei sistemi di gioco, valutando le caratteristiche degli atleti per consentire a loro di esprimerne le potenzialità. Il lavoro fisico invece rimarrà sempre molto intenso perché abbiamo bisogno di un substrato fisico per poterci esprimere ai livelli richiesti dal campionato di SuperLega”.

Con il resto dello staff tecnico invece, com’è stato lavorare a distanza e come si coordinerà da ora in poi?

“Abbiamo programmato il lavoro con largo anticipo curando i minimi dettagli, lo staff è di alta qualità ed è bastato poco per intenderci. Ora abbiano iniziato il percorso di avvicinamento alla fase agonistica con l’interazione tra le diverse figure sempre costante, suddividendoci il lavoro sia individuale che di squadra. Credo che questo sia la chiave per lavorare bene e affrontare la stagione nel migliore dei modi”.

Domenica giorno di riposo per tutti in casa BioSì, atleti e non, per poter poi lunedì ripartire con energie rinnovate verso la quinta settimana di preparazione atletica, quella che si concluderà con il primo allenamento congiunto stagionale in programma sabato 9 settembre alle ore 18,00. Dall’altra parte della rete del palazzetto dello sport di Alatri, per il Mamorial “Guido Celani”, la Sigma Aversa, compagine di Serie A2.

Nel quinto blocco cambia la tipologia di allenamento, con le sedute pesi in programma lunedì, mercoledì e venerdì sempre al mattino, mentre quelle di tecnica, aperti al pubblico, tutti i pomeriggi dalle ore 17,45 in poi e alle ore 10,00 di martedì e sabato.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Sora

Giannetti e l’incontro a Roma: mandando via la Biosì, Sora rinuncia ad 1.000.000 di euro a fondo perduto

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Iscritta al campionato di SuperLega? Si. Con l’ausilio dell’amministrazione comunale? No. Campo da gioco per la stagione 2017/2018? Frosinone. Questo è l’identikit base della Biosì Sora, compagine promossa due anni fa nel campionato di massima serie, vanto e luce di una cittadina depauperata dell’immagine di territorio florido e positivo, senza cinema-teatro, senza tribunale, senza società sportive di caratura nazionale, con l’istruzione universitaria oramai dirottata verso altri poli, le polemiche e i problemi legati all’ospedale, poco lavoro per i giovani. Aver mandato via la Biosì da Sora costituisce lo specchio stesso della città: l’impoverimento culturale, economico e sociale di cui non si cura la politica locale, pronta però a risolvere le criticità cittadine con improbabili riqualificazioni rionali basate su mini golf e chioschi, regolamentazioni di impianti sportivi vantate senza nemmeno aver letto le convenzioni già esistenti; un comune che fa dell’approssimazione e della superficialità il proprio modus operandi come avrebbe potuto salvare l’unica nota positiva bianconera? Domanda retorica, che en passant, quasi ancora non convinti di quello che sta accadendo, ci poniamo; ma d’altronde bisognava aspettarsi qualche sgambetto già tempo fa, quando i vertici del club volsco le provarono tutte per cercare di scongiurare la migrazione a Frosinone, come racconta patron Giannetti nella lunga e tormentata intervista rilasciata al direttore di Nuova Rete, Pasquale Mazzenga:

“Noi, dopo una grande battaglia svolta in tutta Italia, con l’appoggio di diverse società, siamo riusciti a fare un incontro con il nostro sindaco De Donatis e l’assessore allo sport Lucarelli presso il Ministero di Economia e Finanza a Roma. Il sotto segretario del MEF, Paola De Micheli, nonché presidente di Lega, ci riceve e spiega al sindaco quali possono essere le strategie. Quella proposta consisteva nell’aiutare tutte le società sportive in difficoltà a sfruttare un imminente decreto legge, il 185, che a settembre sarebbe uscito con un taglio di 30.000.000,00 euro con un finanziamento a fondo perduto fino ad 1.000.000,00 euro. Questo però è legato ad un elenco dove l’elemento fondamentale, che inevitabilmente decreterà l’ingresso in graduatoria, è la presenza, nell’impianto e in questo caso nel palazzetto, di una società di serie A che ha la necessità di adeguare lo steso in base al regolamento di categoria. Il presidente disse che i soldi sarebbero andati dal Ministero al comune, senza passare per il privato. Se la pallavolo non gioca a Sora, però, questo fondo non può arrivare. In questa riunione abbiamo proposto di dividere in tre annualità questi lavori per poter giocare a Sora. Il nostro è un campionato prettamente invernale, quindi ben si presta a degli interventi strutturali che possono essere fatti nel periodo estivo. Proponevamo quindi di giocare e, grazie a tre step estivi, nel giro di tre di risolvere tutto. Il primo passo sarebbe stato l’adeguamento a 2200 posti, il secondo a 2700 ed il terzo a 3000. A quel punto il nostro sindaco disse che la prima fase di lavori, che prevedeva circa 520.000 euro, per lui era troppo. Controllammo allora insieme l’indice di indebitamento e quindi la possibilità, da bilancio, che il comune di Sora avesse di chiedere un mutuo a restituzione perché c’è sempre la possibilità di chiedere un mutuo al CONI ad interessi zero. A quel punto però il primo cittadino disse di non volersi indebitare per una somma maggiore ai 250.000,00 euro. A quel punto, allora, ci fu da parte nostra, la proposta di dividere in ulteriori due annualità la prima e quindi ipotizzammo per il primo anno di non sistemare più i 2200 posti, ma semplicemente provvedere alla messa in sicurezza del palasport per una spesa di 250.000,00 euro. Per una Lega, il cui primo problema era aumentare i posti a sedere, la sola messa in sicurezza era sicuramente un enorme sforzo che ci poneva in una situazione completamente diversa dalle altre tre società che ancora oggi risultano non essere in regola. Abbiamo cercato di supportare questa cosa, e nel frattempo la nostra presidentessa si è adoperata per la nostra causa, rivolgendosi alla Regione e cercando di verificare la disponibilità di un finanziamento a fondo perduto di 250.000 euro; dopo tre giorni e l’intercesso dell’ente Regione, al nostro sindaco viene comunicata la possibilità di accedere a quella somma, presentando adeguata documentazione. Così lui mi ha chiamato molto contento di questa cosa, dicendomi di ringraziare il nostro presidente e che si sarebbe attivato da subito per poter ricevere questi ulteriori 250.000 euro per la messa in sicurezza. C’è allora un consiglio di amministrazione, la Lega non ritiene di darci una possibilità così lunga perché avremmo avuto bisogno di quattro anni, ed ha chiesto a tutti di giocare con 2400 posti nel primo anno. Vado in comune e spiego quindi che questa cosa è ancora fattibile perché se facciamo il primo stralcio di 2200 posti, con alcune accortezze avremmo potuto figurativamente dimostrare di averne 2400. Avremmo dovuto reperire 250.000 euro dalla regione mentre al comune sarebbe bastato un mutuo di circa 300.000 euro. Il sindaco ed il consigliere Massimiliano Bruni hanno ascoltato questa mia proposta e si sono presi l’impegno di chiamarmi, dicendomi che avrebbero deciso nel pomeriggio. Ho aspettato, sapevano che avremmo dovuto fare delle comunicazioni… il resto è storia nota, ma resta il fatto che, a questo punto, non abbiamo più questa opportunità”.

Cristina Lucarelli – Biosì Sora