Sora ancora a mani vuote

, ,

Era a caccia di se stessa la BioSì Indexa Sora e in parte si è ritrovata, ma alla Kione Arena a vincere in tre set è Padova, un avversario non semplice da affrontare e da gestire.
Quinta giornata di regular season che mette nuovamente a dura prova i ragazzi dei coach Barbiero e Colucci che però oggi, rispetto alla scorsa domenica, sono scesi in campo riuscendo a entrare subito in partita per affrontare l’avversario con tutte le proprie armi e qualità. Il risultato non è stato quello sperato, e il rammarico è soprattutto quello di un secondo set a senso unico con la luce spenta nella metà campo sorana. La differenza purtroppo per Rosso e compagni, è stata di nuovo quella di essere troppo leggeri nei momenti importanti come nei finali di primo e terzo set, quelli nei quali hanno tenuto bene testa all’avversario fino agli ultimi scambi mollando sul più bello. Padova invece ha trovato la sua arma vincente nella battuta del suo opposto Nelli che a ogni turno segnava il solco decisivo per la vittoria dei set.

“Non sono tante le cose che mi sono piaciute della squadra questa sera – dichiara coach Mario Barbiero -. Fatichiamo a uscire da questa situazione, per un problema di natura tecnica e mentale, anche se la seconda in questo momento condiziona la prima. Ora ci attendono due sfide durissime ma la speranza è quella di trovare quella serenità che ci consenta di poterci esprimere al meglio”.

Nicola Baldon, assistant coach di Padova, invece dice:

“Sono contento per la gara disputata da Gabriele Nelli, che al servizio ha fatto la differenza togliendo di fatto la possibilità a Sora di recuperare. Mi auguro che questo sia di buon auspicio per il proseguo del campionato. Quella di stasera è soprattutto una vittoria importante per il morale, perché ha mostrato il carattere della squadra in occasione di una sfida delicata come questa”.

Allo starting players coach Valerio Baldovin fa scendere in campo il suo solito 6+1, quello formato dal palleggiatore Travica in diagonale Nelli, dalle bande Randazzo e Cirovic, dai centrali Polo e Volpato, e con Balaso libero. La guida tecnica sorana invece, Mario Barbiero, propone la diagonale Seganov-Petkovic, Caneschi e Mattei in posto 3, i martelli Rosso e Nielsen, e Santucci libero.

Randazzo e Rosso aprono il match con un punto a punto che accompagna il set fino al 4-5 quando Travica di seconda intenzione riporta il servizio nella sua metà campo e se ne incarica mettendo la firma sul primo mini break positivo che si traduce nel vantaggio dell’8-5. Arriva subito la reazione sorana per la parità del 10-10 che fa richiedere a coach Baldovin il time out discrezionale a seguito del quale i suoi ragazzi, con Polo all’ace, mettono di nuovo la freccia per il 14-10. Petkovic spezza il gioco avversario e una buona chiamata del video check da parte di coach Barbiero a invertire la decisione arbitrale, si traducono nel nuovo equilibrio del 15-14. Il punteggio galleggia per tutta la parte centrale del set fino al 20-21 quando il servizio out sorano manda Nelli ai nove metri da dove deciderà il destino del primo game con due ace consecutivi che regalano ai patavini 3 set ball. Petkovic annulla la prima possibilità ma Volpato decide che è ora di mettere a referto il primo set 25-22.

Padova torna in campo con una determinazione diversa dettata dal solito Nelli al servizio. Sull’1-1 Volpato guadagna il cambio palla e il suo opposto, con 6 turni positivissimi che destabilizzano la ricezione avversaria servendo anche a Randazzo ben due rigori, fa salire il tabellone sull’8-1. La guida tecnica sorana richiama i suoi ragazzi e poi da campo a Fey inserendolo al posto di Nielsen, ma il sestetto in campo a ogni buona azione che si traduce nel cambio palla fa corrispondere un errore al servizio così da non riuscire a ricucire lo strappo. Sul 13-9 un’altra battuta out manda nuovamente Nelli al servizio per un nuovo turno micidiale per i bianconeri ospiti che dopo un parziale di 6-0 si ritrovano sotto 19-9. Scivola via così il secondo game, tra i tanti errori al servizio da entrambi i lati del campo per un punto per parte che accompagna i sestetti al cambio campo sul 25-13.

Il terzo set si apre con un apparente equilibrio, quello del 6-5, rotto da Sora per il vantaggio del 6-8. Con Cirovic all’ace, Padova azzera il vantaggio ospite e con quello di Nelli, torna in avanti 12-10. Randazzo da seconda linea tiene strette le 3 lunghezze di vantaggio al 15-12 e coach Barbiero ferma il gioco per dare indicazioni ai suoi che alla ripresa con Nielsen e Mattei rimettono tutto in parità 16-16 e poi con Petkovic fanno un passino avanti 18-19. 20-20 e come nel primo set Padova imprime l’accelerata per chiudere set e match, ma sul 23-20 il neo entrato Penning riapre i giochi con l’ace del 23-22. Ancora un servizio sbagliato regala il match ball ai padroni di casa, Mattei annulla la prima possibilità di chiusura ma arriva il solito Nelli a dare la stoccata finale per il 25-23 che si traduce nel 3-0 finale.

KIONE PADOVA – BIOSÌ INDEXA SORA 3-0

KIONE PADOVA: Travica 3, Nelli 15, Randazzo 13, Cirovic 7, Polo 7, Volpato 6, Balaso (L), Peslac n.e., Gozzo n.e., Koprivica, Scanferla n.e., Premovic n.e.. I All. Valerio Baldovin; II All. Nicola Baldon. B/V 8; B/P 12; muri: 6.

BIOSÌ INDEXA SORA: Seganov 1, Petkovic 12, Rosso 11, Nielsen 2, Mattei 5, Caneschi 2, Santucci (L), Marrazzo, Duncan Thibault, Lucarelli n.e., Fey, Penning 1, Mauti n.e.. I All. Mario Barbiero; II All. Maurizio Colucci. B/V 1; B/P 16; muri: 2.

PARZIALI: 25-22 (‘2); 25-13 (‘2); 25-23 (‘2).

MVP: Gabriele Nelli.

ARBITRI: Gnani-Piperata.

SPETTATORI: 1.879.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

Alla scoperta della tifoseria bianconera: il racconto del trombettista Daniele Loreti

, ,

Il mondo sportivo ha delle peculiarità ben precise e tra queste, la più evidente, è l’importanza del pubblico, il calore del tifo. Si legge spesso del cosiddetto “uomo in più” in campo ed è proprio il supporter, che con la sua voce e la propria passione, sostiene costantemente la squadra del cuore nelle tante gare casalinghe, nelle faticose trasferte, gioisce nelle vittorie, ci resta male nelle sconfitte, applaude quando sul terreno da gioco vede il cuore di un club e il sacrificio degli atleti, si arrabbia quando si gioca male: è insomma parte integrante e attiva dell’ambiente sportivo ed è il motivo per cui lo sport stesso vive. Senza lo spettatore, lo sport non esisterebbe. Questo vale per ogni disciplina e, nello specifico, l’Argos Volley ne conosce bene le dinamiche e, orgogliosa del suo pubblico, sempre vicino alla società e noto per la correttezza con cui presenzia sugli spalti, intende intraprendere un fantastico viaggio alla scoperta delle identità che costituiscono il grande cuore pulsante bianconero. Si inizia così da un personaggio che, con il suo apporto, trasforma coreograficamente un coro in qualcosa di ancor più emozionante e viscerale, qualcosa che coinvolga un’intera curva e trascini con i suoi suoni d’incitamento i giocatori sul taraflex. E’ il trombettista, il primo volto che andiamo a conoscere, sempre in prima fila durante le partite della sua amata Biosì Indexa Sora. Lui è Daniele Loreti, che racconta come è nata la sua passione e come vive la realtà pallavolistica volsca:

“Inizialmente seguivo il Sora on line, cercando i risultati, poi capitò che andai a qualche partita. E’ iniziato tutto saltuariamente, ma grazie all’ambiente sano e caloroso e all’amicizia con un altro tifoso, Davide, mi sono ulteriormente avvicinato, fino a svolgere il ruolo di trombettista che mi appartiene da quest’anno. E’ stato proprio lui a chiedermi di suonare, cosa che faccio con molto piacere e che spero sia apprezzata dal nostro collettivo dell’Armata volsca e dal resto del pubblico e dallo stesso club. Assistere ad un match della Biosì Indexa è una sensazione unica, travolgente, soprattutto quando il punto è a nostro favore. Credo però che le mie emozioni siano diverse da quelle comuni, perché suonando vivo più intensamente il momento e mi diverto comunque, visto che, assieme alla pallavolo, la musica è una mia grande, grandissima passione. Da tifoso, penso che questa squadra possa arrivare lontano, mettendoci impegno e volontà, facendo dei sacrifici. Credo che nella vita tutti debbano farli per avere risultati. Sora può viaggiare ad alti livelli perché ha un buon organico, una bella tifoseria e soprattutto una società solida e affidabile alle spalle; per come la vedo io, quindi, con un po’ più di esperienza e tanto impegno sul parquet possiamo disputare un ottimo campionato”.

Queste le parole del nostro primo intervistato, Daniele Loreti, che l’Argos è fiera di avere tra il proprio pubblico assieme ai suoi “compagni di passione”, grintosi, educati e fondamentali tra le mura del palasport, come hanno dimostrato, venendo sempre in tantissimi anche nell’impianto di Frosinone.
Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora