Miskevich, Tiozzo e Lucarelli tornano nelle palestre scolastiche.

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A Sora la serie A targata Biosì Indexa non è attiva solo sui campi della SuperLega ma anche tra le palestre scolastiche dove, con fervente passione, staff e atleti si impegnano nella promozione dello sport e dei valori affini. Sulla base di ciò, nella mattinata dello scorso martedì, coach Maurizio Colucci, accompagnato dall’opposto Radzivon Miskevich e dagli schiacciatori Nicola Tiozzo e Marco Lucarelli, ha incontrato i bambini dell’istituto primario “Santa Giovanna Antida” del comune volsco.

I piccoli delle classi dalla prima alla quinta elementare, divisi in due gruppi, sono stati protagonisti di due ore educative intense ma allo stesso tempo divertenti e piacevoli durante le quali hanno potuto socializzare con i campioni di casa Argos Volley. Gli studenti hanno approfittato, dunque, per dialogare con i loro beniamini ed esprimere una serie di curiosità e tante domande, complice la tenera età che fomenta il desiderio di apprendere cose nuove e cimentarsi nella pratica ludico-sportiva. I quesiti posti sono stati molteplici e i giocatori si sono resi molto disponibili anche nello spiegare l’importanza di una sana alimentazione per una crescita corretta e uno sviluppo fisico migliore, raccontando la loro dieta e altresì sottolineando la rilevanza dell’esercizio motorio. Dopo la chiacchierata iniziale si è però venuti al dunque con la pratica dei fondamentali della pallavolo, previa dimostrazione. Gli alunni si sono subito entusiasmati, prestandosi con grande disinvoltura e cercando di apprendere i gesti il più possibile.
Nel corso dell’appuntamento presso il plesso sorano, sono stati condotti in palestra anche i più piccini della scuola d’infanzia, anche loro teneramente coinvolti nella conoscenza con i professionisti della Biosì Indexa e nei giochi più semplici con la palla. Tantissima soddisfazione espressa dal corpo docente, al loro terzo anno di compartecipazione all’ambizioso progetto educativo-sociale dell’Argos Volley; ad esprimere con parole quanto condiviso da insegnanti e dirigenti scolastici, la professoressa di educazione motoria Emiliana Pistilli:

“I nostri piccoli scolari sono sempre molto contenti di fare questo tipo di esperienza, per loro nuova, da cui vengono sicuramente affascinati. Ogni volta che, negli anni, l’Argos ha varcato la soglia del nostro edificio abbiamo vissuto sempre delle ore estremamente proficue sotto il punto di vista educativo, sociale, ma anche ludico. Questo tipo di incontri, assolutamente positivi, fan si che i bambini più grandi possano iniziare a scegliere l’attività sportiva più consona alle loro esigenze e ai loro gusti e certamente li indirizza verso una crescita dell’individuo migliore, votata non solo al miglioramento fisico e personale, ma anche al momento di gruppo, dove è importante la socializzazione e la collaborazione con il compagno, dove esistono cooperazione e coesione. In questo il volley, come sport di squadra, per eccellenza direi, è un’ottima dimostrazione di quanto questi valori siano fondamentali tanto per il gioco, quanto nella vita quotidiana. Un ringraziamento ulteriore e sentito va alla grande disponibilità di questa società, dallo staff agli atleti, che sanno come adeguarsi anche alle esigenze strutturali e di orari delle scuole del nostro comprensorio”.

L’appuntamento è poi terminato con un dolcissimo “assalto” della piccola platea ai giocatori, per una carezza, un’ultima parola, un sorriso e un arrivederci al più presto.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Pierpaolo Mauti: ritratto di un giovane schiacciatore

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Nato e cresciuto in casa Argos Volley, questa volta a raccontarsi è il giovanissimo schiacciatore della Biosì Indexa Sora Pierpaolo Mauti. Pierpaolo – Pier per gli amici – è, insieme a Marco Lucarelli, uno dei prodotti del vivaio bianconero approdato alla panchina della prima squadra grazie alla caparbia e allo spirito di sacrificio, all’umiltà e alla serietà che lo contraddistinguono. Nato a Sora quasi 22 anni fa, è ovviamente tra i più giovani del roster e tra i beniamini del pubblico locale.

Chi è Piperpaolo Mauti?

“Pierpaolo Mauti sicuramente è un ragazzo solare, a cui piace stare insieme agli altri per divertirsi. Adoro, infatti, stare in gruppo, ragion per cui mi rendo sempre disponibile sia verso gli amici che con i compagni di squadra. Questo per dare una mano e cercare sempre di migliorare me stesso tanto professionalmente quanto nella vita quotidiana”.

Come hai iniziato a giocare a pallavolo?

“Inizialmente giocavo a calcetto, ma non lo sentivo come un ambiente che mi appartenesse davvero. Allora mia zia, essendo io molto alto già da allora, mi consigliò di giocare a pallavolo e di venire qui a Sora. Grazie al suo consiglio e all’amicizia che la lega al presidente Enrico Vicini, mi sono avvicinato a questo splendido sport, mi sono appassionato e ne ho fatto in pratica la mia vita”.

Racconta il tuo esordio.

“Il mio esordio è stato molto emozionante. Avevo 17 anni e subentrai a Patriarca durante il campionato di A2. Quando coach Ricci mi chiamò e mi disse che avrei dovuto scaldarmi per entrare in ricezione ero felicissimo ma mi tremavano le gambe. I miei compagni, allora, mi hanno esortato a fare del mio meglio. Gli avversari, infatti, come ci aspettavamo, hanno battuto su di me, ma la ricezione è stata positiva”.

Chi è stata la persona più importante per il tuo percorso nel mondo del volley?

“Sicuramente coach Maurizio Colucci è stata la figura più importante per la mia crescita professionale. Io ho iniziato proprio con lui a giocare a pallavolo e, dopo nove anni, essere allenato ancora da lui, in prima squadra, per me è un grande onore, oltre che un immenso piacere”.
Che emozioni si provano, così giovane, a far parte di una compagine che sta disputando il campionato di SuperLega?
“Sicuramente è una sensazione molto forte, bellissima ma anche carica di responsabilità. Sono orgoglioso di far parte di questo gruppo perché tutti quanti mi aiutano a migliorare e spero, nel mio piccolo, di contribuire anche io alla crescita generale della squadra”.

Come ti immagini tra dieci anni?

“Spero di continuare la mia carriera nella pallavolo che conta, perché per me sarebbe un sogno, ma sono pronto a prendermi ciò che viene”.

A chi ti ispiri, sportivamente?

“Il mio modello fin dall’inizio è stato Marshall, che ho avuto l’onore di conoscere ed affrontare in campo in questa stagione. E’ stato il mio primo idolo perché lo vedevo saltare tantissimo, ma anche tutti i campioni della nostra nazionale ci hanno messo del loro per farmi amare così tanto questo sport”.

I compagni a cui sei più legato?

“Non ci sono compagni con cui ho legato di più rispetto agli altri, perché sto bene davvero con tutti, ma se proprio dovessi sceglierne uno direi Andrea Mattei. Stiamo spesso insieme, andiamo d’accordo e ci divertiamo molto”.

Racconta delle tue passioni.

“La mia passione più grande è la pallavolo, ma mi piace tantissimo leggere, soprattutto nel periodo invernale quando preferisco rintanarmi in casa e ne approfitto per spulciare tantissimi libri, variando molto le tematiche affrontate e le tipologie di narrazione”.

Parlaci di un episodio pallavolistico che ricordi con piacere.

“Ci sono due episodi pallavolistici che ricordo con molto piacere, uno è stato il mio esordio in serie A2 e l’altro la vittoria del CQP nel 2010, ai tempi delle giovanili. Nessuno si aspettava la nostra vittoria contro Roma1, eppure ce l’abbiamo fatta”.

C’è stato un momento meno felice nella tua vita da professionista?

“L’unico anno durante cui sono stato fuori da Sora è stato a Castellana Grotte, in una realtà che mi è piaciuta veramente tantissimo per via della gentilezza delle persone. Mi hanno trattato come un figlio. A gennaio, però, ho avuto problemi alla schiena, sono dovuto stare fermo un annetto per via di un’ernia del disco e non è stato facile per me affrontare questo infortunio”.

Descriviti con tre aggettivi.

“Solare, onesto, generoso”.

Quanto ti senti cambiato dal tuo esordio ad oggi?

“Sono molto cambiato, ovviamente maturato, complici le stagioni con la prima squadra. Spero di continuare su questa strada e che i miglioramenti possano essere palesi sia fuori che dentro il rettangolo di gioco”.

Cristina Lucarelli

“Cuore, Fede, Passione”: Mons. Antonazzo riceve la prima Maglietta Solidale

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Ancora un altro abbraccio tra l’Argos Volley e la Diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo che proseguono attivamente nel loro sodalizio. Dopo la presentazione del progetto che vede coinvolta la società di patron Giannetti e il territorio di cui ne è simbolo istituzionale e spirituale Mons. Gerardo Antonazzo, si fanno ulteriori passi in avanti per concretizzare quanto le parole hanno già saputo spiegare all’entusiasta pubblico del PalaGlobo qualche tempo fa: così nella mattinata di sabato 21 gennaio, alla presenza di Don Domenico Simeone, il sig. Orlando Polsinelli, incaricato della Biosì Indexa Sora, ha consegnato al vescovo Antonazzo la prima “maglietta solidale”, dalla cui promozione e vendita si otterrà un ricavato interamente devoluto per la realizzazione di campi di pallavolo nelle parrocchie della diocesi. A raccontare più nel dettaglio cosa significa per l’Argos Volley aver dato vita a questa comunione d’intenti e condivisione di valori con la sfera religiosa, proprio Orlando Polsinelli che spiega:

“Nel corso degli incontri programmati per la stesura dell’accordo definitivo tra l’Argos Volley e la Diocesi avevamo appuntamento con Don Domenico Simeone, Direttore Ufficio Diocesano per la Pastorale del tempo libero-turismo-sport-pellegrinaggi. Insieme abbiamo rivisto quello che era l’accordo e, siccome era stata già realizzata la bozza di una maglietta, è stata mostrata al vescovo. Lo stesso si è interessato ai ragazzi, essendo grande tifoso. All’accordo, quindi, non tiene molto solo l’Argos ma anche la Diocesi in quanto serve anche a dare una corretta educazione ai ragazzi e a cercare di inculcare loro il valore del sacrificio, oggi purtroppo spesso accantonato. Nello sport, infatti, chi si sacrifica e lotta di più è colui che riesce ad arrivare. Pensiamo dunque che, come crescita e sviluppo, possa essere utile a tutti. A Sua Eccellenza è piaciuta molto la maglietta e si è deciso che, in linea di massima, sarà quella, seppure differente nei modelli. C’è il logo che poi riporta la dicitura “cuore fede passione”, slogan che ci distinguerà. Si arriverà a brevissimo alla stesura definitiva e poi ci sarà la presentazione con la conferenza episcopale italiana, incontro al quale il vescovo tiene particolarmente. Mons. Gerardo ci ha tenuto a precisare che sulla scia di quanto già fatto da noi ha ricevuto altri inviti da altre associazioni sportive al fine di cercare una collaborazione con la Diocesi. All’Argos, però, va il merito di essere stata precursore di un progetto che vuole ambire a livelli molto alti, tanto quanto la categoria. L’accordo avrà validità triennale a rinnovo automatico perché sarà un percorso che accompagnerà ambo le parti nel proseguo, con la partecipazione, di volta in volta, di diverse parrocchie del territorio. Penso quindi che ci sarà tanto da lavorare, ma altresì credo che si possa veicolare un buon messaggio ai ragazzi. L’Argos si impegna, quindi, a dare disponibilità, in base anche a quelli che saranno gli accordi con il General Manager Adi Lami, per andare sia nelle parrocchie che per far assistere i ragazzi alle sedute di allenamento. Ci sarà poi anche una partita dedicata ai ragazzi della nostra diocesi. L’ultimo passaggio prevederà infatti una festa in piazza a maggio. Iniziamo, quindi adesso a  definire un po’ più le attività sperando di riuscire a realizzare, grazie alla maglietta solidale, i campi da pallavolo nelle singole parrocchie al fine di dare un segno più tangibile della nostra collaborazione a tutta la comunità”.

 

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Cico De Marchi, pallavolista con la passione per il metal

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E’ l’ultimo arrivato in casa Biosì Indexa Sora, ma non certo l’ultimo degli sconosciuti. Parliamo di Francesco “Cico” De Marchi, schiacciatore classe ’86 con un passato che canta vittorie acclarate e suona fame di nuove avventure. 193 cm di altezza, nato e scresciuto ad Agna, in provincia di Padova, Francesco vanta un curriculum che lo ha visto protagonista non solo nei campionati italiani di A1 e A2, ma anche in massima serie all’estero, in Francia al Rennes e in Germania a Berlino. Venuto su con l’ammirazione per Samuele Papi e la passione per il metal, in questo periodo si sta distinguendo tra le fila volsche per determinazione, caparbietà, capacità e serietà professionale, mettendosi in luce soprattutto nelle ultime partite dove è sceso in campo titolare.
Chi è Francesco “Cico” De Marchi?

“Francesco De Marchi è una persona semplice, che ama divertirsi come tutti, ma avendo sempre la testa sulle spalle. Si impara sempre dagli errori del passato e ad oggi sono attento a non ripeterli più”.

Come nasce il soprannome “Cico”?

“Il mio soprannome è nato quando ho iniziato a giocare a pallavolo a Treviso. Avevo 16 o 17 anni e subito mi hanno catapultato in prima squadra e lì c’erano i vari campioni come Bernardi, Gravina, Vermiglio, Cisolla, Fei ed è stato proprio quest’ultimo a darmi questo nomignolo perché inizialmente mi chiamava “ragazzo” perché ero il più giovane di tutti. Una mattina venne e mi disse che il soprannome “ragazzo” gli sembrava un po’ triste e che avrebbe voluto cercare qualcosa di più internazionale, ma semplice, e lì fu coniato “Cico””.

Come ti sei appassionato al volley, come hai iniziato?

“Mi sono appassionato alla pallavolo dopo un torneo scolastico, quando andai a fare il provino appunto a Treviso. Fui scelto durante questa competizione, nonostante ai quei tempi fossi ovviamente ancora grezzo nei gesti tecnici, ma i vari allenatori presenti videro qualcosa in me; chiesero così a mio padre se avessi voluto fare quindi una prova. Io giocavo ancora a calcio e non volevo smettere, ma il giorno che arrivai a fare il provino in palestra c’era la serie A e vidi Papi, sicuramente più “piccolo” della media, allenarsi con questi giganti di 2m, che saltava un sacco e tirava forte. Proprio guardando lui, che era alto come me, mi venne la voglia di provarci: iniziai a scaricare foto, vedere video e partite in tv, a studiarlo, fino a quando il mio sogno si è realizzato. Ed infatti, in molti mi dicono che in alcuni gesti ci somigliamo parecchio”.

Racconta un episodio pallavolistico che ti sta particolarmente a cuore.

“Ne ho vissuti tanti, dai vari campionati vinti…In quattro anni di A2 ho vinto 3 campionati e ho disputato due Coppa Italia. In A1 anche ho fatto buone cose, nel 2012 sono arrivato anche in nazionale e mi sono giocato un posto per Londra proprio con Papi; due anni fa, però, forse il ricordo più bello e cioè la Champions League con Berlino con il terzo posto conquistato ed io che ho messo a terra l’ultimo pallone, o anche lo scudetto, la Coppa di Germania o quella Europea sempre dello scorso anno, ma la Champions resta l’episodio più emozionante”.

Come ti trovi a Sora e con quali compagni hai legato di più?

“Mi trovo molto bene, non posso dire il contrario. Sono qui da circa tre mesi e ringrazio la società per avermi dato l’opportunità di rimettermi in discussione dopo l’infortunio. Mi trovo molto bene con tutti i compagni, in primis con Mattia, con il quale ci conosciamo da giovani, abbiamo fatto tutto il percorso di nazionale insieme, abbiamo giocato nello stesso club per qualche anno. Anche con Sveto ho giocato a Verona e dunque ci conoscevamo già, con Sperandio e Tiozzo condividiamo la provenienza e spesso parliamo tra di noi in veneto, ma comunque ho legato davvero un po’ con tutti”.

Come ti vedi da qui a cinque anni?

“Innanzitutto mi auguro di giocare ancora; sicuramente sarò più maturo e cercherò sicuramente di lasciare qualche traccia buona di me”.

Sei superstizioso, hai qualche portafortuna?

“No, questo genere di cose non mi appartiene, non ci credo. Non amo fare la classica routine quotidiana prima di una partita o di un allenamento, mi farebbe impazzire, io amo vivere alla giornata. L’unica cosa che faccio è ascoltare prima di ogni training e di un match della musica metal”.

Hobby e passioni.

“Come ti dicevo prima la musica è una delle mie più grandi passioni, ascolto rock e metal. Suono la batteria ed infatti a casa ne ho due e con gli amici del mio paese abbiamo creato una sala prove, dove ho lasciato una delle due e grazie ad uno dei miei migliori amici, Dario, ho reso possibile il fatto di dare lezioni ai ragazzi della nostra città nonché prenderne io quando sono a casa”.

Se non avessi fatto il pallavolista, cosa avresti fatto?

“Sicuramente non avrei abbandonato il calcio, magari avrei fatto motocross, per via dell’adrenalina, delle emozioni che ti da quel tipo di attività. Ma sicuramente il mio più grande sogno sarebbe stato essere un musicista a tutti gli effetti, una rockstar”.

Un pregio e un difetto di Cico.

“Credo che il mio più grande difetto sia essere pignolo: se una cosa non è fatta come dico io, posso essere molto scocciante. Sono fissato con l’ordine, la pulizia e che le cose funzionino come dico io. Una qualità credo che sia sicuramente la mia bontà: so sopportare tante cose, situazioni, persone”.

Hai un motto?

“Si, una frase che mi ha detto Lorenzo Bernardi: “Non aver paura di aver coraggio”. Io rischio sempre, ma almeno so di averci messo il cuore, la faccia e tutto quello che potevo dare”.

Cosa cambieresti di te?

“Forse cambierei un pochino la mia testardaggine: a volte mi impunto troppo su cose che magari potrei farmi scivolare addosso. Comunque ci convivo da 30 anni, fa parte di me e vedo che alle persone care non dispiace…dunque me la tengo così!”.

Cosa pensi della pallavolo attuale?

“Visto che è la mia professione ed è anche un gioco, non posso che dire che la cosa più bella del mondo è lavorare giocando! Il livello qui in Italia è sempre molto alto e per forza di cose devi dare sempre il 100% per non restare indietro. Ci sono molti giovani che stanno entrando nel nostro campionato e sono davvero forti e fanno presagire un futuro certamente d’oro per il volley azzurro”.

Cosa farai quando smetterai di giocare?

“Sicuramente non allenerò, non fa per me ripetere ogni giorno gli stessi gesti, perderei la pazienza e invecchierei molto prima. Credo di restare nell’ambito sportivo, magari come personal trainer”.

Cristina Lucarelli

Aprono i giochi del 2017 anche le ragazze del settore giovanile

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Inizia nel migliore dei modi il 2017 per il settore giovanile femminile dell’Argos Volley.
A tenere alta la bandiera della società del Presidente Vicini ci pensano le matricole bianconere allenate da coach Pica e Martina Cancelli che, nel pomeriggio di sabato 14 gennaio, si sono imposte sulle avversarie con un netto 3-0 (25-12 / 25-15 / 25-14), consolidando così la vetta della classifica. A cedere, questa volta, sono state le pari età della Pallavolo Olevano Blu venute a Sora per la prima giornata del girone di ritorno. Rincasano a mani vuote le ragazze di coach Leggi che non riescono a strappare nulla alle volsche, più agguerrite che mai. I tre set sembrano uno la fotocopia dell’altro, con le olevanesi in perenne rincorsa mentre le sorane, grazie ad un’ottima prestazione, blindano la vetta della classifica con altri 3 punti importantissimi.
Brutta sconfitta invece per l’Under16 femminile che nel pomeriggio di domenica 8 gennaio cede il passo alle coetanee dell’Olimpia Volley Sora con il risultato di 0-3, figlio di una prestazione spenta e sottotono. La Biosì Indexa sembra essere mentalmente rimasta negli spogliatoi, mentre le atlete di coach Pugliesi scendono in campo con grinta e carattere senza concedere alcun diritto di replica. Le ospiti si portano subito in vantaggio di 8 lunghezze e con le atlete dell’Argos che sembrano non reagire, è subito 0-1. Al cambio campo la situazione è la stessa, Gabriele e socie non sono in giornata, mentre capitan La Posta e colleghe si spingono sempre più avanti fino allo 0-2. Nel terzo set sembra di vivere un deja-vu. Restano infatti a galla nei primi scambi le padrone di casa, ma poi sprofondano a poco a poco nello 0-3 finale.
Anche l’Under 18 cede il passo per 0-3 al cospetto delle “cugine” bianconere nel pomeriggio di domenica 8 gennaio. Le ragazze di mister Pica scendono male in campo e si lasciano subito sovrastare dalle avversarie. In tutti e tre i set le ospiti si portano subito avanti, costringendo la formazione di Patron Giannetti a un’affannosa rincorsa. Capitan Costantini e compagne però, non entrano mai in partita e nonostante i numerosi tentativi della panchina di cambiare le carte in tavola, la vittoria dell’Olimpia Sora risulta netta e decisa.
Tentano poi il riscatto le atlete della Biosì nel match in programma per la mattinata di domenica 15 gennaio. Nulla possono però contro l’Asd Pallianus Volley che, sotto di un set, vince il match per 3-1 (18-25 / 25-23 / 25-22 / 25-17) dimostrando di essere una squadra ben quadrata.
Partono bene le volsche che con una prestazione magistrale si portano subito avanti di un set riuscendo a sopperire anche alle carenze fisiche della squadra. Nel secondo e terzo parziale poi, le due compagini viaggiano punto a punto con scambi lunghi e azioni degne di nota, ma in entrambe le volte sono le padrone di casa ad avere la meglio. Il tabellone segna 2-1 e le atlete di coach Pica al rientro in campo commettono troppi errori, in battuta come in attacco. A nulla servono i richiami della guida tecnica, le padrone di casa si impongono nettamente sfruttando i punti deboli sorani ed è 3-1.

Buona prestazione invece, in quel di Alatri, per l’Under14A che riesce a portare a casa un punto molto importante per il morale e per la crescita delle ragazze. Il match termina con il risultato di 3-2 (25-22/ 25-22/ 21-25 / 19-25 / 17-15) per le padrone di casa nonostante l’ottima prestazione della compagine di coach Pica.
I primi due parziali vedono le squadre viaggiare di pari passo, ma ad avere la meglio sono le atlete dell’IHF Volley che, con un pizzico di fortuna e lucidità in più, riescono a concretizzare il vantaggio. Sullo 0-2 però, Capitan Parravano (vista l’assenza di Di Poce G.) e compagne non si abbattono e tirano fuori le unghie. Grazie alla tenacia e soprattutto al buon gioco mostrato, la Biosì Indexa fa la voce grossa, complice anche la buona serie in battuta di Ciuffetta E. che riesce a creare break importanti per pareggiare i conti. Il tabellone segna quindi 2-2 ed il verdetto è rimandato al tie break. Il quinto game fa da specchio a tutto il match, con le due compagini che viaggiano punto a punto, ma il risultato sorride alle atlete di coach Padovani. Tornano comunque a casa soddisfatte le giovanissime atlete del Presidente Vicini per il punto messo a referto e soprattutto per la buona prestazione.

Una inedita Sora riporta un punto da Piacenza

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Domenica impegnativa per la BioSì Indexa Sora al PalaBanca di Piacenza dove contro la LRP torna a muovere la classifica mollando il colpo solo al tie break guadagnando dunque un punto che la fa avanzare di una posizione.
È in grande emergenza però la formazione di coach Bagnoli con il virus intestinale che non ha lasciato scampo a nessuno dei suoi atleti costringendo oggi il libero Santucci a restare a casa e capitan Rosso in panchina. Così la guida tecnica volsca affronta la settima di cartello con la coppia di schiacciatori De Marchi-Tiozzo e Kalinin libero e grazie anche al resto del suo sestetto riesce a riaprire il match sul 2-1 con un terzo set chiuso nettamente 17-25, e a portarlo al tie break con un combattutissimo quarto archiviato ai vantaggi 24-26.

Sono stati quindi bravissimi Miskevich e compagni anche in casa dei Lupi biancorossi a crearsi tante occasioni, ma nel cercare di concretizzarle hanno dovuto fare i conti con un avversario con il morale alle stelle. Questa seppur sofferta vittoria dei ragazzi di mister Piazza infatti si va ad aggiungere agli ottimi risultati conquistati nelle ultime settimane, in SuperLega, nella Del Monte Coppa Italia e in Europa. Mette in campo tutte le sue energie dunque la LRP per riagganciare il treno del quinto posto scontrandosi a distanza con Verona lontana però ancora sette lunghezze.

“Abbiamo fatto un’ottima partita – commenta a caldo coach Bagnoli -. Faccio i miei complimenti ai ragazzi perché finalmente questa sera siamo riusciti a muovere la classifica. Noi ce lo meritiamo e lo abbiamo dimostrato nonostante le assenze che ci hanno falcidiato con una specie di epidemia negli ultimi dieci giorni. Abbiamo fatto una buona partita e finalmente siamo riusciti a muovere la classifica. Complimenti davvero a tutti i ragazzi”.

Allo starting players mister Giuliani schiera nel suo rettangolo di gioco la diagonale Hierrezuelo-Hernandez, la coppia di posto 3 Alletti e Yosifov, Parodi e Clevenot sulle bande, Manià libero. Con l’assenza di Marshall, e dunque con uno straniero in meno in campo, la guida tecnica locale può schierare il centrale Yosifov.
Anche per coach Bagnoli sestetto rivisitato con Seganov in cabina di regia opposto a Miskevich , Tiozzo e De Marchi martelli-ricettori, Gotsev e Sperandio al centro della rete, e Kalinin libero.

Si studiano le squadre in campo in avvio di match con Sora che mette per prima il naso avanti con un muro di Tiozzo a bloccare le intenzioni di Hernandez per il 2-4. Risponde con la stessa moneta il palleggiatore piacentino Hierrezuelo per la parità del 5-5 e poi sale in cattedra Clevenot che, tra attacchi e pallonetti di astuzia, porta i suoi avanti 10-8. Ferma il gioco coach Bagnoli e con le sue indicazioni e l’ace di De Marchi l’equilibrio torna in campo aprendo poi un punto a punto che accompagna il set per tutta la sua parte centrale fino al 16-16. Sblocca la situazione la LRP con il block di Yosifov su Gotsev e il mani-out di Parodi che valgono il +3 del 19-16 ma Miskevich lavora bene per il cambio palla e poi ancora in attacco e a muro rimette la contesa in parità 20-20. Dopo il time out discrezionale, mister Giuliani inserisce capitan Zlatanov per Parodi e i suoi provano a sferrare l’attacco definitivo ma la BioSì Indexa aggancia ancora 23-22 e poi annullano il primo set ball sul 24-23. Ci pensa Clevenot a decretare la chiusura del parziale attaccando prepotentemente sulle mani alte del muro per il 25-23 che porta i padroni di casa avanti 1-0 in fatto di conteggio game.

Un punto per parte fino al 4-4 quando Alletti inanella un ottimo turno in battuta che velocemente fa salire il tabellone sul 9-4 che costringe coach Bagnoli a utilizzare entrambi i time out discrezionali a sua disposizione. Dopo il break di 5-0 arriva il cambio palla e con il servizio nelle mani ospiti, prima Miskevich, poi Tiozzo e addirittura l’ace di Sperandio a far saltare la ricezione del libero Samuele Papi subentrato a Manià, Sora sorpassa 11-12. Ancora equilibrio nella parte centrale del set tra belle giocate da ambo le parti, ma sul 17-17 arriva l’altra mini fuga di Piacenza guidata dal muro locale e aiutata dai falli ospiti per il 21-17. Con la decisione invertita dal video check la BioSì prova a rientrare nel set ma la battuta vincente di Clevenot regala PalaBanca ben 6 set. De Marchi mura Parodi ma Hernandez prova a mettere tutti d’accordo archiviando il secondo set sul 25-20.

Sotto di due game Sora entra in campo con lo stesso piglio e, tra decisione arbitrali invertite dall’occhio elettronico e bellissime giocate degli uomini di coach Bagnoli con l’ace di Gotsev su Papi e Sperandio a muro su Yosifov, è avanti 4-8. Dando spazio ai suoi centrali, gli ospiti mantengono vive le lunghezze di vantaggio accumulate per l’8-14 e poi con Miskevich le incrementano fino al +7 del 10-17. Richiama i suoi coach Giuliani ma alla ripresa del gioco non riescono a dare seguito positivo alle indicazioni ricevute così Sora continua a macinare gioco e punti per il 16-24. È De Marchi a riaprire il match per i suoi e dunque a chiudere il set in favore dei suoi sul 17-25.

La guida tecnica locale conferma in campo capitan Zlatanov mentre Sora continua a metterci la sua migliore pallavolo in attacco con De Marchi e a muro con Tiozzo a bloccare Hernandez per il 2-4. Arriva subito il contro break che vale il 6-5 e poi si gioca palla su palla fino all’11-10 con Miskevich ed Hernandez a fare botta e risposta. Premono sull’acceleratore i bianconeri segnando il nuovo vantaggio del 13-16 che fa chiamare a coach Giuliani la sospensione del gioco. Una serie di errori rimette il game in equilibrio e giocate intense e di livello di entrambi gli opposti lo accompagnano sul 20-20. L’attacco dal centro di Sperandio segna sul tabellone il 23-23 e l’ace di Miskevich regala a Sora il set ball che però Piacenza annulla. Il quarto set prosegue ai vantaggi ma per poco, solo il tempo utile all’opposto volsco di mettere a segno due attacchi da seconda linea che mettono a referto il 24-26 che porta il match al tie break.

Subito aggressiva la LRP nell’ultimo set per il 4-0 trasformato nel 6-2 da Yosifov autore di tutti i punti autografati a muro e in attacco. La BioSì Indexa non molla e ricuce lo strappo ma Hernandez porta tutti al cambio campo con l’ace che vale l’8-4. Con lavoro certosino e di squadra Sora finalizza e rimette tutto in equilibrio fino al 12-11 ma il solito centrale biancorosso aiutato dall’ace di Clevenot porta il PalaBanca al match ball. Tre le possibilità di chiusura nelle mani dei padroni di casa che con l’MVP del match chiudono alla prima 15-12.

LPR PIACENZA – BIOSÌ INDEXA SORA 3-2

LPR PIACENZA: Hierrezuelo 7, Hernandez 29, Alletti 3, Yosifov 18, Parodi 4, Clevenot 18, Manià (L), Cottarelli n.e., Tzioumakas n.e., Zlatanov 1, Papi (L), Di Martino n.e., Tencati n.e.. I All. Alberto Giuliani; II All. Marco Camperi. B/V 8; B/P 22; Muro 13.

BIOSÌ INDEXA SORA: Seganov , Miskevich 29, Tiozzo 10, De Marchi 11, Gotsev 9, Sperandio 8, Kalinin (L), Marrazzo, Rosso n.e., Lucarelli n.e., Corsetti (L) n.e., Mauti n.e.. I All. Bruno Bagnoli; II All. Maurizio Colucci. B/V 8; B/P 14; Muro 9.

ARBITRI: Bartolini Gianni, Satanassi Omero.
ADDETTO AL VIDEO CHECK: Marconi.
SEGNAPUNTI: Berton.

PARZIALI: 25-23 (’25); 25-20 (‘23); 17-25 (’24); 24-26 (‘31); 15-12 (‘18).

MVP: Yosifov.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

Condoglianze al Vice Presidente Ubaldo Carnevale

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Tutta la società Argos Volley e la BioSì Indexa Sora si stringono attorno al dolore del Vice Presidente Ubaldo Carnevale per l’improvvisa e dolorosa scomparsa dell’amato cognato, il maestro di musica Gianni Venditti.

Sentite condoglianze alla famiglia Carnevale e dunque alla professoressa Diana, ai figli Gianpaolo e Donatella, e alla famiglia Venditti.

Per la settima di ritorno, Sora in casa dei Lupi biancorossi

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Arriva alla settima giornata del girone di ritorno la SuperLega targata 2016/2017, con la BioSì Indexa Sora impegnata al PalaBanca di Piacenza contro la LRP.

Un altro avversario davvero duro quello della prossima domenica alle ore 18:00 per Rosso e compagni, che anche in casa dei Lupi biancorossi dovranno crearsi tante occasioni e cercare di concretizzarle per riuscire a muovere la classifica che oramai è ferma da più giornate. Il periodo sorano infatti è quello dall’amaro in bocca in quanto si lavora bene in un ambiente sano, si mette in campo buona pallavolo, ma quando si tira la linea il quoziente punti non cresce. Dopo le ultime cinque giornate del girone di andata durante le quali Sora ha conquistato 9 dei 12 punti attualmente all’attivo, non ha più messo nulla nel forziere seppur creando in campo seria difficolta a tutti gli avversari, strappando un set fuoricasa a Trento e Monza e poi al PalaGlobo a Verona, o portando Modena al 34-32 nei Quarti di Finale di Coppa Italia conquistati battendo nettamente la Calzedonia il 14 dicembre scorso tra le sue mura amiche.

Tutto questo comunque fa parte del periodo di crescita di squadra e società, messo in conto già a inizio anno sportivo quando si parlava di obiettivi stagionali, e lo ha spiegato bene il capitano Mattia Rosso ai microfoni Rai di Maurizio Colantoni:

“Siamo giovani, un po’ inesperti della categoria. Facciamo sempre partite combattute, ma poi non concludiamo sui finali di set. Quella contro Verona è stata l’ennesima gara battagliata e secondo me avremmo meritato di più, ma la SuperLega è questa. Nonostante abbiamo fatto gli stessi punti sono stati loro a vincere. Spesso, appunto, la spunta la quadra più attrezzata e più esperta nei momenti cruciali del match e che riesce così a capitalizzare le occasioni che si presentano. Queste squadre hanno dei giocatori semplicemente veterani della categoria, già pronti a questo tipo di competizione, con noi invece che paghiamo un pochino lo scotto. Ciò fa parte del nostro percorso di crescita e sicuramente impareremo dai nostri errori. In realtà di occasioni ne creiamo tante con il muro-difesa e poi non concretizziamo in attacco. Quando hai delle occasioni le devi sfruttate perché purtroppo, non si ripresentano spesso”.

L’avversario di giornata, la LRP Piacenza invece, sta vivendo davvero un buon momento e sicuramente contro Sora continuerà a cavalcare l’onda. Ha affrontato settimane intense di impegni nelle quali ha avuto poco tempo per recuperare, ma le tante importanti vittorie hanno fatto salire talmente in alto il morale da rendere apparentemente inesistente la stanchezza fisica e mentale. Dopo il successo nei Quarti della Del Monte Coppa Italia dove al PalaEvangelisti ha staccato il pass per la Final Four di Casalecchio di Reno negando addirittura questa possibilità alla Sir Safety Perugia, gli uomini di coach Giuliani hanno intascato 3 importanti punti classifica sul rettangolo da gioco delle Revivre Milano. Neanche il tempo di rincasare dalla Lombardia che Zlatanov e compagni hanno rimesso le scarpette per preparare la gara valevole per i Sedicesimi di Finale di CEV Cup che hanno disputato mercoledì scorso alle ore 19:00 a Innsbruck. L’obiettivo Ottavi è stato centrato a pieno: alla LRP bastava vincere due set ma sul campo della Hypo Tirol nella gara di ritorno (dopo aver vinto l’andata per 3-0) il roster di mister Giuliani ha messo a referto un 3-1.
Centrata la qualificazione ora i lupi mettono testa alla settima di Regular Season, la gara che appunto li vedrà affrontare la BioSì Indexa Sora come sesta della classe a quota 30 punti.

“Siamo molto carichi e motivati – dice lo schiacciatore sorano Nicola Tiozzo -, abbiamo tanta voglia di vincere e tanto bisogno di punti, per questo fisicamente stiamo facendo un buon lavoro in palestra per arrivare a Piacenza al meglio. In settimana abbiamo cercato di sistemare alcune cose semplici inerenti la tattica in campo, quelle che magari ci sono mancate domenica scorsa.
Di fronte avremo una squadra molto compatta, capace di vincere contro Perugia in Coppa Italia. Moralmente quindi, Papi e compagni sono molto convinti del proprio gioco supportato da due buoni attaccanti, Marshall e Clevenot, ai quali dobbiamo stare molto attenti. Ci aspetta dunque un’altra partita molto combattuta, noi abbiamo fame di vittoria e di punti ma anche loro è certo che non staranno a guardare”.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

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Da capitano amato da tutto il popolo bianconero a protagonista Rai: lo schiacciatore della Biosì Indexa Sora, Mattia Rosso è stato infatti ospite del programma di Rai Sport “Oltre la rete”, condotto dalla voce della pallavolo Maurizio Colantoni. Il contenitore sportivo, che si occupa di volley a 360°, con immagini dai campi di Serie A, interviste, analisi e approfondimenti statistici, ha dato spazio al martello volsco nella puntata dello scorso 16 gennaio, post Sora – Verona. Rosso esordisce con una disamina della partita appena disputata:

“Siamo giovani, un po’ inesperti della categoria. Facciamo sempre partite combattute, ma poi non concludiamo sui finali di set. Quella contro Verona è stata l’ennesima gara battagliata e secondo me avremmo meritato di più, ma la SuperLega è questa. Nonostante abbiamo fatto gli stessi punti sono stati loro a vincere. Spesso, appunto, la spunta la quadra più attrezzata e più esperta nei momenti cruciali del match e che riescono così a capitalizzare le occasioni che si presentano. Loro hanno dei giocatori semplicemente veterani della categoria, già pronti a questo tipo di competizione e noi paghiamo un pochino lo scotto. Il trucco sarebbe non arrivare ai set punto a punto, ma prendersi dei distacchi prima e arrivare un po’ più distesi. Ciò fa parte del nostro percorso di crescita e sicuramente impareremo dai nostri errori. In realtà di occasioni ne creiamo tante con il muro-difesa e poi non concretizziamo in attacco. Quando hai delle occasioni vanno sfruttate perché, purtroppo, non si ripresentano spesso”.

Tra le note positive di questo campionato, la città stessa di Sora:

“A Sora mi trovo molto bene – prosegue Mattia. Ciò che percepiamo noi giocatori è di essere rappresentativi di tutto un territorio. Al palazzetto siamo seguiti, è sempre quasi tutto pieno e siamo orgogliosi di aver creato entusiasmo nell’entourage che ci affianca e nell’ambiente che ci circonda. Poi, a livello di campo, dobbiamo ancora crescere, essendo questo il nostro primo anno di A1. Tutti ci danno come la “cenerentola” del campionato, ma intanto abbiamo conquistato il passaggio ai quarti di Coppa Italia. Ora arriverà la fase di regular season più abbordabile e cercheremo di dare del nostro meglio”.

Il posto 4 cuneese conclude descrivendosi, con quella semplicità, quella sobrietà e quell’umiltà che lo hanno sempre contraddistinto e reso l’idolo dei tifosi:

“Mattia Rosso è un atleta che cerca di farsi strada sempre più. Ho fatto sì qualche anno in SuperLega, ma resta un’esperienza seminuova perché ogni giorno mi trovo ad affrontare situazioni diverse. Quest’anno sto cercando di togliermi qualche sassolino dalla scarpa e prendermi delle soddisfazioni. Il mio modello è sicuramente Juantorena”.

Alla domanda di Colantoni, su chi sia il roster più accreditato alla vittoria del tricolore, la banda sorana risponde così:
“Difficile fare un pronostico a questo punto della stagione, giocano sicuramente tutte molto bene e stanno tutte alternando momenti di forma a momenti di calo fisiologico, ma sono tutte attrezzate per vincere lo scudetto”.
Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Lungimiranza, parola chiave nello staff del settore Giovanile dell’Argos Volley

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Lungimiranza, è questa la parola chiave per descrivere il settore giovanile dell’Argos Volley.

La società del presidente Enrico Vicini ha da sempre avuto un occhio di riguardo per il proprio vivaio, coltivandolo con premura, oggi più che mai, complice la scelta di guide tecniche qualificate e dedite al proprio lavoro.
Ragion per cui, a partite da questa stagione, il club bianconero ha deciso di affiancare agli allenatori due assistenti alle prime armi proprio con la volontà di coinvolgere figure giovani all’interno del proprio progetto e qualificarle, al fine di avere, appena tra qualche anno, allenatori cresciuti secondo quelli che sono i sani principi che l’Argos Volley si ripropone di trasmettere ai propri atleti in erba e allo staff tutto.

Coach Salvatore Pica ha a disposizione la collaborazione di Martina Cancelli, classe ’96, studentessa al secondo anno della facoltà di Scienze Motorie e Sportive, volto non nuovo alla società di patron Giannetti. Fino alla scorsa stagione infatti, ha vestito proprio la casacca bianconera nei campionati provinciali giovanili e in quello di terza divisione.
Ad assistere mister Vittorio Giacchetti invece, c’è Chiara Ottaviani, anch’essa classe ’96, frequentante il corso di laurea in Scienze Motorie, precedentemente allenata proprio dalla guida tecnica volsca, allora sulla panchina del Gioca Volley.
Entrambe hanno in comune non solo il percorso di studi, ma anche la voglia di fare bene e di ricavare da questa esperienza tante piccole soddisfazioni e soprattutto, di darne anche alla società. Tutto questo non può però prescindere dalla voglia di imparare i piccoli trucchi del mestiere aspirando così a diventare vere e proprie allenatrici, magari in un futuro non troppo lontano.

“Da sempre la filosofia dell’Argos Volley è quella di cercare collaboratori tra le fila di coloro che si avvicinano alla società e qualificarli in base al loro percorso di studi e alle professionalità acquisite – spiega il presidente Enrico Vicini -. Di conseguenza, anche per il settore giovanile la società ha deciso di affiancare agli allenatori già in auge per la stagione, due figure a sostegno dell’attività, Martina e Chiara, ragazze che si sono avvicinate alla società e hanno avviato un percorso che ha molto a che fare con quello dei loro studi. Si è preferito quindi portare alla qualifica persone già vicine alla società come fatto negli anni precedenti con altre figure sia per quanto riguarda la pallavolo giocata che per l’aspetto dirigenziale.
L’obiettivo ora dunque è quello di creare figure professionali senza doverle cercare esternamente in quanto Sora è ben capace di fornire strumenti e mezzi di qualificazione anche sotto il punto di vista delle guide tecniche.
Sono molto soddisfatto del lavoro svolto dalle collaboratrici che manifestano interesse in tutte le attività proposte. Penso siano un valido supporto a quelli che sono gli allenatori. La speranza é che nel corso del tempo di gavetta necessario riescano ad aggiungere al loro bagaglio quante più nozioni possibile prese dai loro mentori, arrivando così tra qualche anno a poter gestire in autonomia un gruppo di giovani”.

“Affiancare un allenatore come Vittorio è una grande opportunità – spiega Chiara Ottaviani -, in quanto persona di grande esperienza, fattore che sicuramente mi stimola ad apprendere tutti i suoi insegnamenti con molta determinazione. È anche una mia soddisfazione personale essere passata da averlo come coach a mentore, così da poter imparare da lui alcuni di quelli che possono essere i trucchetti del mestiere. Sono sicura che un’esperienza di affiancamento come questa possa giovarmi tanto per quanto riguarda la mia carriera universitaria, quanto per una futura formazione professionale. Non posso quindi, che ringraziare l’Argos Volley per aver scommesso su di me, credendo in quelle che possono essere le mie potenzialità.”

Alle parole di Chiara fanno eco quelle di Martina Cancelli:

“Penso che la possibilità di affiancare Salvatore sulla panchina bianconera sia più che positiva. Il fatto poi, che il mio tutor sia proprio lui, mi incoraggia a dare il massimo, in quanto è stato il mio punto di riferimento durante i miei ultimi anni di gioco. Trovo che questa sia per me un’ottima esperienza formativa sotto diversi punti di vista, da quello educativo a quello professionale, passando per quello sportivo. Sono sicura che il mio percorso di studi possa giovarmi in quanto pertinente al mio ruolo, tanto sotto il punto di vista sportivo, quanto sotto il punto di vista educativo.
Credo inoltre che l’opportunità di crescere professionalmente tra le fila dell’Argos Volley possa essere un buon trampolino di lancio e possa farmi capire quali sono gli ingranaggi che muovono il mondo lavorativo.
Sono orgogliosa di collaborare con la società che mi ha accolto sin da quando ho intrapreso la strada della pallavolo come atleta, non posso quindi che fare tesoro degli insegnamenti che acquisirò, mettendoli subito in pratica e magari ripagando la società con le medesime soddisfazioni che la stessa ha dato e darà a me”.