Marrazzo ancora il “Chicco” di Sora.

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Una rosa giovane e dalle grandi potenzialità, lo sguardo rivolto al “domani”, coach Mario Barbiero che sa bene come gestire tanti ragazzi indirizzandoli verso una maturazione professionale di altissimo livello: questo è il progetto che va definendosi a Sora. E in questa squisita amalgama non poteva certamente mancare un ingrediente come Federico Marrazzo, palleggiatore classe ’94 alla sua terza volta in maglia bianconera. Si conferma così in cabina di regia l’atleta romano che proprio nella città lirense ha conosciuto il professionismo – nel 2015/2016 in A2 -, ha vissuto la storica promozione in SuperLega e con i colori della Biosì Indexa Sora ha esordito proprio nella massima serie nazionale.

“In questo momento il pensiero è dominato solo da sensazioni positive: sono sicuramente felice e orgoglioso di far ancora parte di questo gruppo e di avere la stima della proprietà e dello staff che, mai come quest’anno, hanno deciso di puntare molto sui giovani. Con la società il legame è forte e leale, con il territorio altrettanto; qui sto bene, sono trattato come un figlio, un amico, da tutti i sorani. Sono oramai di casa dopo due anni in cui ho vissuto in una città come questa, che subito mi ha accolto meravigliosamente e fatto sentire a mio completo agio!” – commenta così la propria conferma Marrazzo.

La passata stagione gli è servita molto per comprendere i meccanismi, le difficoltà di una A1 e le differenze in campo e in palestra rispetto alla cadetteria:

“Grazie all’esperienza dello scorso anno, ho certamente affinato il mio gioco, ma altrettanto indubbiamente c’è ancora tanto da lavorare per migliorarsi – prosegue Federico. Sento di aver fatto un grosso passo in avanti sia tecnicamente che tatticamente, ma voglio arrivare al massimo delle mie capacità, giocarmi ogni chance, farmi trovare sempre pronto a fare il meglio possibile in partita e in allenamento”.

Alla domanda su cosa si aspetta per il campionato futuro, Federico conclude così:

“Ovviamente il livello della competizione è molto più alto in confronto all’A2; lo sapevamo, ma nei mesi passati lo abbiamo testato sulla nostra pelle, cercando di farci un quadro della situazione il più chiaro possibile. Il rodaggio ci è servito e i giocatori rimasti in formazione dal nostro ingresso in SuperLega hanno dalla loro parte quel po’ di esperienza che potrà servire a guidare i più giovani, a conservare la lucidità in ogni momento dell’anno, dal frangente più difficile al momento più favorevole e galvanizzante. Ciò che mi aspetto è una squadra giovane ma altrettanto competitiva e che sarà protagonista di ottime gare. Abbiamo voglia di stupire tutti, come fatto l’anno passato, quando dovevamo essere la cenerentola di turno e abbiamo invece dimostrato di poter dire la nostra. Da parte mia, ci saranno il massimo impegno e la massima umiltà: sarò a disposizione, come ho sempre fatto nel corso del tempo trascorso in questo club, e voglio dare il mio contributo alla nuova avventura che attende la Biosì Indexa Sora”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Con Edoardo Caneschi, Sora chiude il reparto centrale

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La BioSì Indexa Sora chiude anche il reparto centrale e lo fa con il giovanissimo Edoardo Caneschi.

“Nella passata stagione ha giocato da titolare la Serie A2 tra le fila del Club Italia – spiega coach Mario Barbiero -, dimostrando di essere un atleta dalle ottime qualità sia fisiche che tecniche e dalle grandi prospettive. Con lo staff tecnico e la società puntiamo su di lui e ovviamente sulla sua crescita per poterlo lanciare in SuperLega”.

Classe 1997, a soli 15 anni, nel 2012, lascia il Volley Arezzo selezionato per far parte del progetto della Federazione Italiana Pallavolo, il Club Italia, che accoglie gli atleti più promettenti del territorio nazionale. Per cinque stagioni Edoardo Caneschi ha vestito la maglia federale come anche quella della Nazionale pre-juniores e Under 19 allenato proprio da coach Barbiero sia negli anni delle Serie B, che nelle esperienze azzurre.

“Le cinque stagioni al Club Italia sono state una grandissima esperienza formativa – racconta il centrale -, i primi tre anni a Vigna di Valle sono stati duri, ma grazie al gruppo che avevamo formato sono risultati comunque bellissimi.
I successivi due, quelli della Serie A2 a Roma, sono stati migliori dal punto di vista della locazione ma naturalmente il livello del lavoro è aumentato tantissimo. In breve, se non fosse stato per questi cinque anni al Club Italia adesso non sarei qui”.

Per Edoardo dunque quella 2017/2018 sarà la prima stagione in un club societario come anche in SuperLega:

“La chiamata è stata inaspettata: sono rimasto molto sorpreso perché non avrei mai immaginato di riceverla da un club di massima categoria e dunque ne sono felicissimo. Ma se da un lato ne ero lusingatissimo, dall’altro ero anche abbastanza combattuto dal pensiero che facendo il grande passo non avrei avuto tante occasioni di calcare campi. Sulla decisione definitiva però ha pesato molto la mia voglia di crescere e a Sora ho l’opportunità di farlo con un ottimo coach quale Mario Barbiero. Lavorerò, migliorerò, dando sempre il massimo di me stesso e quando sarò pronto la soddisfazione sarà doppia sia per me che per chi ha creduto in me”.

Eh già, perché Edoardo ritroverà proprio uno dei suoi primi e indiscussi maestri di vita pallavolistica e non solo:

“Mario Barbiero mi ha cresciuto – racconta emozionato -, ha reso un piccolo ragazzo scoordinato quello che sono adesso. Ha creduto in me anche quando molti non lo avrebbero fatto. Per questo sono convito che fare questo importante passo della mia vita con lui sia il metodo migliore per dare inizio a una nuova avventura.
Anche l’ottimo progetto societario ha influito positivamente, sono giovane e trovare chi crede in noi fa sempre piacere. Il livello tra la serie nella quale militavo e la SuperLega è nettamente differente, la velocità di gioco e la forza degli avversari non è comparabile a nessuna squadra di A2 che ho affrontato, però sarò capace di abituarmi a tutto questo il più velocemente possibile”.

“Dei nuovi compagni – continua il centrale aretino di 205 centimetri -, ne conosco alcuni solo di vista perché ci ho giocato contro durante il mio primo anno di A2, però non vedo l’ora di incontrarli, di instaurare un buon rapporto con loro e fare gruppo.
Altra cosa che voglio fare al più presto è visitare la città e cominciare a fare le prime amicizie cittadine”.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

Il nuovo opposto è il serbo Dušan Petković

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Finalmente la società Argos Volley rompe gli indugi e dà l’annuncio, il serbo Dušan Petković è il nuovo opposto della BioSì Indexa Sora.
Nato a Niš il 27 gennaio 1992, il fuori mano arriva per la prima nel campionato italiano direttamente dal Qatar dove assieme a un ex Sora, Cala, ha disputato un’ottima stagione all’Al Rayyan risultando l’uomo decisivo nelle vittorie di squadra.
Sul suo indiscusso valore l’atleta serbo ha messo subito d’accordo tutto lo staff tecnico che l’ha fortemente voluto, così Dusan, nonostante le svariate offerte ricevute, ha accettato di far parte del progetto Argos Volley pieno di tantissima voglia di mettersi in luce in un campionato così impegnativo come la SuperLega italiana con la quale appunto, non ha mai avuto modo di confrontarsi.

È un top player – dicono dallo staff tecnico della BioSì Indexa -, che con la sua esperienza sarà pedina importantissima dello scacchiere dei coach Barbiero-Colucci e per l’amalgama della squadra. È un giocatore molto tecnico dotato di buona manualità: possiede una varietà di colpi che gli consentono di giocare bene sia palle super che alte. Anche in battuta può fare la differenza con un’ottima jump-spin dove sa bene alternare potenza e controllo.

Dusan è anche nel giro della nazionale e ogni qual volta è stato chiamato in causa ha saputo fare molto bene e soprattutto tenere testa alla concorrenza nel ruolo formata da nomi altisonanti come Atanasijevic, Luburic o Starovic.

Petković nasce pallavolisticamente nella Stella Rossa di Belgrado, l’Odbojkaški Klub Crvena Zvezda. Dopo la trafila nelle giovanili e una piccola parentesi nell’Odbojkaški Klub Radnički Kragujevac, club serbo di Superliga, nella stagione 2010/2011 fa il suo esordio nella prima squadra della Stella Rossa.
Parallelamente con la Nazionale Juniores partecipa al campionato Europeo nel 2009 (pre-juniores) a Rotterdam; a quello del 2010 disputato in Bielorussia; al Campionato Mondiale Juniores 2011 a Rio de Janeiro in Brasile e al Campionato Mondiale Under 23 del 2013 con stessa sede.
Nel club di Belgrado resta per quattro anni e prima di passare alla Ligue A Francese dal 2014 al 2016 nell’Association Sportive Cannes Volley-Ball, festeggia la vittoria di tre Campionati Serbi, di tre Coppe di Serbia e tre Supercoppa.

Con Petković dunque si delinea quasi definitivamente la forma della BioSì Indexa Sora targata 2017/2018 che, a una settimana circa dalla chiusura del mercato, ha quasi ultimato tutte le sue operazioni.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

La sicurezza della seconda linea, Marco Santucci

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E’ stato l’artefice di tante promozioni, ribattezzato come “l’amuleto” portafortuna della società, l’uomo-squadra, il veterano e ora può uscire allo scoperto con la conferma contrattuale che ne fa ufficialmente la bandiera di questa Biosì Indexa Sora. Non potremmo parlare di altri se non di Marco Santucci, il libero di Campobasso che oramai è divenuto un pezzo insostituibile per il club di patron Giannetti. Classe 1983, 190 cm di altezza e un passato da schiacciatore: è lui la sicurezza della seconda linea volsca e uno dei preferiti dal pubblico che vedono in Santucci l’anima bianconera per eccellenza. Tanta stima da parte della società e dei tifosi inorgoglisce non poco l’atleta molisano che dice:

“Ci tenevo tantissimo a fare un altro anno in SuperLega e sono contento che l’Argos Volley e la famiglia Giannetti abbiano puntato nuovamente su di me; spero di ripagare la loro fiducia con buone prestazioni, di migliorarmi ancora, forte dell’esperienza-esordio in massima serie dello scorso anno. C’è voluto ben poco per trovare un accordo, perché ormai con la società c’è un feeling che va oltre il semplice rapporto giocatore-proprietà. Lottare per difendere i colori di Sora mi ha dato sempre grandi soddisfazioni, quindi continuare a farlo in quella A1 che abbiamo conquistato insieme è per me molto stimolante. Quando una cosa la senti tua, dai tutto te stesso ed è quello che continuerò a fare per la Biosì Indexa. Per me è come se fosse il primo anno, mi rimetto sempre in gioco. L’anno appena trascorso per me è stato il cosiddetto “anno zero”, un nuovo inizio; sapevo a cosa andavo incontro approdando alla SuperLega: una pallavolo diversa, fatta di maggior fisicità e dove ogni minimo dettaglio fa la differenza. Dopo un periodo iniziale, con molte difficoltà, penso di essere progredito e di aver disputato dei discreti play off per la Challenge; non sono totalmente soddisfatto, ma visto questa nuova possibilità, sicuramente sarò più pronto e preparato ad affrontare la categoria. La massima serie è dura, ci sarà bisogno di tantissimo lavoro in palestra per poter competere con tutti e fare meglio della passata stagione. Le squadre si sono tutte rinforzate, non vedo formazioni scarse e prevedo un campionato avvincente ed equilibrato, tolte ovviamente le 4 big”.

Oltre ad essere un puntello per la rosa, in virtù di una presenza oramai storica con la casacca lirense, Marco, assieme al capitano Mattia Rosso, sarà tra i giocatori più esperti del nuovo roster di coach Barbiero e Colucci, responsabilità non da poco e che il difensore si assume con volontà e coscienza:

“Per il gruppo che si andrà a formare magari potrò essere un punto di riferimento, tanto per le dinamiche interne che per quelle esterne al campo. La società si è data da fare a trovare così tanti giovani Interessanti, ora dobbiamo valorizzarli. Io e Mattia sicuramente daremo il miglior esempio possibile di professionalità e impegno negli allenamenti, oltre che a un aiuto nel momento del bisogno”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

“Limiti inutili” che poi sorpasso, Andrea “Math” Mattei diventa rapper

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Di “Limiti inutili” non se ne crea di certo Andrea Mattei, il centrale della Biosì Indexa Sora, che invece li plasma in un rap genuino dall’omonimo titolo. Svestito della casacca bianconera, al suo posto felpa con cappuccio e cuffie alle orecchie, il “Clark Kent” del club volsco cambia identità e si trasforma in “Math”; gli stringe la mano “Same”, alias Leonardo Rampello, rapper romano noto per i suoi freestyle, ed è da qui che viene fuori il pezzo “Limiti inutili”. La canzone parla dello stesso Mattei, del suo rapporto con la pallavolo, del campo, del suo essere “atleta di forza” più che un “giocatore cerebrale”, delle sue esperienze adolescenziali, tutto espresso in rime accattivanti e suoni che ti restano in testa per un bel po’ dopo l’ascolto. E’ lo stesso Andrea in intervista, però, a raccontare da dove nasce questa passione per la musica, per la cultura rap e come egli la viva ogni giorno.

“Mi ha da sempre attratto questo genere, con le parole e le frasi in rima, con temi molto diversi e, se vogliamo, anche forti, forse espressi più realisticamente e duramente in confronto ad altri generi musicali – esordisce Andrea Mattei “Math”. Questo è un vero e proprio mondo, una cultura, e oltre che per il piacere di ascoltare quei testi, mi ci sono appassionato grazie anche a degli amici con gusti in comune e che vivono questa realtà quotidianamente”

A quali artisti ti ispiri?

“La cosa bella del rap è che non ti puoi ispirare a nessuno, o meglio ognuno ha il suo modo di esprimere concetti, di scriverlo, che può essere simile ma non uguale agli altri; in questo contesto si chiama “flow”. C’è il tipo aggressivo come è Salmo o il tipo simpatico come lo è Shade, ad esempio. Personalmente, ascolto parecchio Emis Killa e Marracash, sono tra i miei preferiti, senza nulla togliere a tanti altri”.

Parlaci della collaborazione con “Same” Rampello.

“La collaborazione con Leonardo (Same) è nata per caso: lo conosco da 3 anni ormai e a mio avviso lui è veramente bravo. Visto che aveva già realizzato qualche pezzo, una sera, scherzando, gli ho detto: “dai che mi invento qualcosa e andiamo a registrare!”. La sua risposta fu tutt’altro che negativa, così come poi ciò che ne è emerso, in termini di collaborazione tra le nostre due teste”.

Come concili pallavolo e musica?

“La pallavolo è e rimarrà la base di tutto, il puntello della mia vita, senza alcuna ombra di dubbio, ma la musica ti aiuta in tanti momenti, ti viene incontro soprattutto questo genere fatto di verità, che ti suggerisce come muoverti nella routine quotidiana. Conciliare queste due passione non è un problema per me, nessuna esclude l’altra, anzi si incastrano e integrano a perfezione, rispettando sempre i tempi dettati dal professionismo nel mondo del volley”.

Trovi dei punti in comune tra le due passioni della tua vita?

“L’adrenalina, la carica, tanto nel giocare quanto nel comporre e suonare rap”.

Progetti musicali futuri?

“Ho tante idee in questo periodo; anche se in piccolo, mi sono ritrovato con molti messaggi e progetti che spero si porteranno avanti: comincio con una radio di Roma (dove sarò ospite il 20 luglio) e vorrei poi realizzare video su YouTube e parecchio altro, speriamo bene! Io ci metto sempre l’anima!”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Un centro made in USA, Mitchell Penning

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Colpisce al centro il mercato dell’Argos Volley e ancora in America, alla corte di coach Barbiero arriva Mitchell Penning.

Ancora giovani, ancora atleti di prospettiva futura ma soprattutto nuovi alle dinamiche del campionato italiano di SuperLega, questa è la linea dello staff tecnico e del vertice societario dell’Argos Volley ribadita anche qualche giorno fa in sede di conferenza stampa.

“Nato il 17 aprile del 1995, Penning con i suoi 204 centimetri e 100 chilogrammi di peso, raggiunge uno spike di 358 cm e blok di 346 – spiega coach Maurizio Colucci -. È un centrale fisico che al momento spicca soprattutto per le sue qualità di muro, fondamentale nel quale negli ultimi anni, in classifica generale, è sempre stato tra i primi dieci del suo campionato. Sono certo che potrà darci un buon contributo anche con la sua battuta jump-spin, come potrà fare altrettanto bene in attacco dove ha ampi margini di miglioramento. Credo dunque che, con un lavoro mirato potremmo arrivare al raggiungimento di ampi margini di crescita”.

Dello stesso avviso è anche Coach Mario Barbiero:

“Mitch è stato scelto per le sue spiccate qualità e prospettive sia a muro che in attacco, oltre che le buone attitudini al servizio. Io e tutto lo staff tecnico lo abbiamo indicato per un progetto pluriennale perché crediamo nei suoi grandi margini di crescita”.

Penning si è diplomato nel 2013 alla Westminster Christian Academy e dalla stagione 2013 a quella 2017 ha vestito la maglia della Pepperdine University (università Statunitense con sede a Malibù in California) disputando il Campionato NCAA.

Ha fatto parte anche della nazionale stelle e strisce partecipando assieme al suo nuovo compagno di squadra Kupono Fey, al Campionato Mondiale Under 21 disputato in Messico. Il suo atleta preferito è Karch Kiraly, ama mangiare la bistecca, seguire la serie tv NCIS, leggere la Bibbia e riguardare di tanto in tanto il film Anchorman.
In Italia, e soprattutto a Sora, avrà modo di scoprire e di appassionarsi a tante nuove cose ma soprattutto alla pallavolo più bella del mondo, quella del campionato di SuperLega.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

Il Gm Lami e Coach Barbiero fanno il punto sul mercato

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La Biosì Indexa Sora fa il punto sul mercato e sul progetto ben delineato nelle menti “tecniche” dello staff: il focus su arrivi, partenze e riconferme è anch’esso emerso nella conferenza stampa dello scorso 3 luglio, quando al banco dei relatori è stato ufficializzato che il PalaGlobo “Luca Polsinelli” resterà il campo da gioco per la prossima stagione di SuperLega, quella 2017/2018.

I relatori presenti nella sala hospitality dell’impianto di via Ruscitto sono stati i patron Gino e Ivan Giannetti, il presidente dell’Argos Volley Enrico Vicini, il vice-presidente Ubaldo Carnevale, il general manager della Biosì Indexa Adi Lami, il coach Bruno Barbiero e l’avvocato Mario Cioffi. Ad offrire una panoramica generale delle partenze e ad esprimere il punto di vista societario sull’addio dell’opposto Radzivon Miskevich è lo stesso Gm Lami, che spiega:

“Un primo bilancio parla chiaro: ad oggi possiamo dirci soddisfatti delle operazioni concluse e degli arrivi, individuati dal nostro staff tecnico e portati a Sora grazie alla lungimiranza della proprietà e dei nostri partner commerciali. Ovviamente, come sono previsti gli arrivi, per ogni club esistono le partenze, atleti che fanno scelte diverse: lo schiacciatore Kalinin si è accasato con la Dinamo Mosca; il centrale Gotsev ha deciso di voler provare il campionato francese ed è andato in forza al Tours; il martello Tiozzo anche vestirà la maglia di un’altra società; il centrale Sperandio, dopo tre stagioni e dopo aver contribuito alla straordinaria promozione in SuperLega, ha deciso di sottoscrivere un contratto con il Padova e riavvicinarsi così a casa, essendo lui di Treviso; al libero Corsetti stiamo cercando di dare la possibilità di tornare a giocare in altre categorie, come condiviso con lui stesso. Per quanto concerne la situazione Miskevich, ci tengo a precisare che è stato il giocatore che nella scorsa stagione ci ha fatto più divertire, è stato uno tra quelli più amati dal pubblico, oltre le doti tecniche viste sul campo ha mostrato anche un comportamento esemplare singolare per un ragazzo giovane. Dopo aver sottoscritto il rinnovo, sono arrivate diverse proposte per lui. Abbiamo dunque dovuto ragionare su cosa fosse meglio per l’atleta e per la società stessa: su base razionale abbiamo per cui lasciato che il ragazzo potesse calcare un nuovo terreno, ma la cessione di questa pedina non inficia certo il nostro progetto, che è e resta quello di mettere in campo una buona rosa, giovane, con grosse potenzialità e farla crescere grazie all’ausilio di un tecnico come Barbiero”.

Alle parole di Lami seguono quelle del neo allenatore Barbiero, che ha ben chiaro in testa quanto importante sia il suo ruolo in termini di crescita e progettualità per il club volsco:

“Ci sono atleti essenziali che restano a Sora come Mattia Rosso, il quale credo sia la figura adatta a vestire la maglia da capitano e a fungere da traino per tutto il gruppo. Poi Seganov è un palleggiatore che conoscete bene e noi riteniamo che stia crescendo molto e che sia un punto di riferimento considerevole. Mattei è un guerriero, colui che forse meglio rappresenta l’anima del nostro progetto. A Lucarelli e Mauti, i due sorani, daremo delle responsabilità maggiori rispetto lo scorso anno: Lucarelli come quarto attaccante-ricettore è un giocatore che riteniamo possa crescere molto. Mauti, mentre l’anno scorso ricopriva il ruolo di schiacciatore, quest’anno sarà il secondo libero. Per quanto riguarda i nuovi, di Kupono Fey possiamo dire che è un ragazzo molto effervescente e dinamico, che ci darà una grande mano nel fondamentale della ricezione. Nielsen sta giocando ora con la sua nazionale, è un martello molto giovane che spicca per le qualità offensive. Dunkan invece è un opposto, atleta in prospettiva con grandi qualità fisiche che esce dal proprio Paese per la prima volta ma che non vede l’ora di incominciare.
Il progetto che la proprietà mi ha proposto, e che io condivido appieno, si sta concretizzando con una squadra giovane, che vuole essere la sorpresa del campionato. Vogliamo creare un buon ambiente in palestra, con un clima che sia estremamente positivo, così da portare apprendimento e tranquillità, per trasmetterli successivamente a chi verrà a vedere la partita. Mi auguro di avere un appoggio anche dai tifosi affinché la nuova rosa possa aggregarsi e coalizzarsi, ed una condizione tale è il miglior collante. I grandi percorsi si fanno partendo con le idee chiare, piedi per terra ed obiettivi precisi. Noi vogliamo fare un buon campionato e ce la metteremo tutta, in allenamento ed in partita”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Dalla Conferenza Stampa una soluzione per la “Questione Palazzetto”

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E’ terminata nel miglior modo possibile la conferenza stampa tenuta ieri dall’Argos Volley tra le mura del tanto “chiacchierato” PalaGlobo “Luca Polsinelli”. Facendo una prima scrematura di tutte le nozioni emerse, si apprende felicemente che la Biosì Indexa Sora continuerà a disputare il campionato di SuperLega sul parquet casalingo, quello che ne ha raccontato la storia più recente e più soddisfacente. Per cui, per la stagione 2017/2018, “Sora resta a Sora”, non cambia ubicazione e il roster che si sta formando in questi giorni potrà ancora battagliare in bianconero a casa propria.

Un’apertura della Lega nei confronti della società di patron Gino Giannetti, ha condotto ad una soluzione che permetterà alla città volsca di non perdere il lustro della massima serie e la visibilità, l’indotto, che tale condizione porta con sé. Per i dettagli ci pensa lo stesso Gino Giannetti che, dopo un piccolo riepilogo sulle vicende legate all’ampliamento del locale palasport, spiega:

“Abbiamo avuto un incontro in Lega dove ci siamo presentati mostrando l’attuale palazzetto e le soluzioni, che portano però una dilazione dei lavori da fare durante la primavera e l’estate di ogni anno. Si parla di un’ipotesi di ampliamento ipotizzata all’interno di quattro stagioni. La spesa preventivata è di 1.750.000 euro. Attraverso un bando per le strutture sportive che necessitano di adeguamenti, potremmo usufruire 1.000.000 di euro a fondo perduto, una somma tale che impreziosirebbe e di non poco il valore di un impianto e della sua città. A questa opportunità si è aggiunta la possibilità di un ulteriore aiuto dalla Regione Lazio, relativo alla messa in sicurezza del palazzetto, e che corrisponde ad un finanziamento a fondo perduto di 250.000 euro. La restante cifra che servirà a completare le opere di ristrutturazione dovrà essere fornita dal comune di Sora. Il nostro sindaco si è allora preoccupato del fatto che per l’anno zero non avrebbe fatto in tempo a gestire la possibilità di spendere dei soldi prima di dicembre per quegli importi. Ho quindi proposto di provvedere solo alla messa in sicurezza del nostro palazzetto, atto praticamente dovuto, propedeutico al deflusso di 3000 persone. La Lega ha accettato e quindi ad oggi abbiamo fatto domanda di iscrizione con un progetto che prevede la possibilità che da adesso al 31 di dicembre venga realizzata solo questa fase, per una spesa di 180.00/200.000 euro. La Lega ha voluto la certezza che se tutto questo non dovesse succedere al 31 dicembre di ogni anno, dovremmo lasciare Sora. Il percorso che noi stiamo facendo è sostenibile e dilazionato in un periodo di tempo consono per portare a casa il risultato. Ho voluto condividere queste informazioni per rendere noti e trasparenti gli impegni presi, perché ritengo che sia corretto che si sappia tanto quali sono le cifre, quanto da dove vengono. Tra qualche anno potremmo essere orgogliosi di aver partecipato alla possibilità di arricchire il nostro territorio di un impianto che, volente o nolente, esiste soprattutto grazie alla pallavolo, ma sempre a disposizione anche di altre organizzazioni. Vorrei che fosse chiaro, poi, che gli impegni presi dall’amministrazione non sono più prorogabili, bensì tollerabili”.

A dare ulteriori chiarimenti circa gli step concordati per i lavori al PalaGlobo, interviene efficacemente il legale Avv. Mario Cioffi, che dice:

“Ho partecipato a questi incontri con la Lega e con il ministero e ritengo che le cose debbano essere chiare sin dall’inizio. Da una situazione di tensione con la Lega si è passati ad una sinergia scaturita dal dialogo, lo stesso che poi è stato esteso anche all’amministrazione cittadina. Questo non significa che i soldi sono lì che ci aspettano, bensì che bisogna organizzare una progettazione seria sulla quale collaborare con il comune, e la società si è fatta carico di occuparsene a proprie spese. Parliamo ovviamente di un finanziamento che potrà coprire, nella migliore delle ipotesi, due delle fasi dei lavori. E’ stata un’invenzione di Gino proporre le cose da un punto di vista diverso, e partire dalla messa in sicurezza, un discorso efficace che ci ha permesso di ribaltare la situazione. Ci siamo quindi incontrati con l’amministrazione, rendendola consapevole che l’ammissione è solo un primo passaggio e che l’impegno più importante inizia il giorno dopo perché bisogna subito pensare a come reperire quei 250.000 euro, che non è detto debbano venire solo dalle casse del comune, ma potrebbero pervenire anche dalla regione. E’ giunto il momento di crescere tutti insieme; sono sicuro che i risultati arriveranno”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Confermato Mauti, ma… difenderà i colori sorani con una maglia diversa dai compagni

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Il parco volsco dei giovanissimi mette nero su bianco un’altra riconferma: anche Pierpaolo Mauti resta in casa Argos Volley, sebbene con qualche piccolo cambiamento. L’atleta classe ’95, di Roccavivi ma nato e cresciuto pallavolisticamente parlando a Sora, sarà ancora un giocatore della Biosì Indexa Sora, ma stavolta vestirà la casacca del libero. Da martello a difensore, questo passaggio era già nell’aria dalla passata stagione ed ora ha trovato concretezza; ruolo, questo, che meglio si adatta alle caratteristiche di Pier, come lo chiamano gli amici, e che gli consentirà di evolvere la propria carriera con un salto di qualità. Una scelta, dunque, che lo stesso Mauti ha saggiamente illustrato:

“Questo mutamento di ruolo ha una doppia spiegazione: da una parte i problemi alla schiena che mi hanno attanagliato nel mio unico anno fuori da Sora, a Castellana Grotte, quando un’ernia al disco mi ha tenuto fuori dal campo tantissimo tempo e a causa di cui, ancora oggi, porto gli strascichi. Dall’altra parte, ho sempre avuto una forte propensione per la ricezione e la difesa, dove mi sento molto più sicuro. Proprio la somma di questi elementi mi ha fatto capire che la figura del libero è più adatta alle mie esigenze e capacità e questa trasformazione può permettermi un tipo di futuro professionale diverso e offrirmi maggiori chance di giocare, un giorno, da titolare”.

Chiarito questo “cambio-maglietta”, Pierpaolo può lasciarsi andare alle sensazioni scaturite dal rinnovo di fiducia del club bianconero nei suoi confronti:

“Gioco con l’Argos dall’età di 13 anni e poter restare ancora è soddisfacente. Sono molto contento della stima che la società ha mostrato nei miei confronti, dandomi l’opportunità di continuare a giocare qui. La stagione di SuperLega appena trascorsa, la prima della mia vita ovviamente, mi ha insegnato qualcosa di fondamentale, l’umiltà. Dal mio canto spero di aver dato una mano a tutta la squadra, sia in fase di allenamento che come supporto morale e spirito di gruppo. Sapere di disputare un campionato di massima serie non può che caricarti di energia positiva ma anche di tante responsabilità, situazione che si ripeterà quest’anno in maniera ancora amplificata. Dopo aver fatto esperienza nei mesi scorsi, dobbiamo aumentare il target e dare ancora di più in palestra e in campo. Spero di migliorare, imparare sempre delle finezze dai miei colleghi più grandi, ma di dare anche io qualcosa in cambio alla squadra e di ben figurare se dovessi scendere sul parquet”.

D’altronde, come in molti del pubblico non avranno di certo dimenticato, Pierpaolo è stato protagonista di un simpatico “battesimo” sportivo su una delle piazze più importanti d’Italia, il PalaTrento, dove scese sul taraflex della Diatec con il singolare look della barba tagliata a metà, a testimoniare il passaggio di grado all’interno della propria formazione.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Marco Lucarelli, ancora il Sorano del Sora

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Ecco la notizia che in tanti aspettavano, ovvero la conferma che ancora una volta, tra le fila bianconere della Biosì Indexa Sora, c’è qualcuno che qui ci è nato, che si fregia di essere l’unico cittadino sorano doc in prima squadra e di essersi meritatamente ritagliato il suo posto per la SuperLega. Ovviamente parliamo del “bello de nonna”, lo schiacciatore Marco Lucarelli, riconferma gradita sia a livello tecnico che umano, per un giovane formatosi nella grande famiglia Argos Volley e che sul terreno da gioco mette non solo la tecnica imparata in anni di militanza nel club di patron Giannetti, il fisico costruito nella palestra del PalaGlobo “Luca Polsinelli”, ma anche tutti quei valori che da sempre la società trasmette ai propri atleti, e un gran cuore, ma quello è tutto suo.

Marco ci è cresciuto con la casacca volsca cucita addosso: dalle giovanili al palcoscenico della massima serie nazionale, e i suoi sacrifici, la sua devozione, la sua umiltà di giovane volenteroso e desideroso di migliorarsi giorno per giorno, sono state doti sempre apprezzate dallo staff tecnico e dalla dirigenza che, per il quarto anno, lo hanno inserito nei propri piani.

Classe 1996, 190 cm di altezza, Lucarelli fa di professione il martello e nonostante la giovanissima età, oggi può guardarsi alle spalle e trovare in valigia già un’intensissima stagione di A1, esperienza che lui commenta così:

“Innanzitutto sono molto felice della fiducia che la Biosì Indexa mi ha rinnovato e orgoglioso di far parte di questa formazione. E’ stato emozionante e difficile la nostra prima volta in SuperLega, una serie ancor più impegnativa della cadetteria e che porta con sé tante responsabilità in più. Per me è stato molto importante esserci e altrettanto lo sarà poter farlo per il secondo anno. Abbiamo compiuto un ottimo rodaggio e i ritmi dei mesi passati mi hanno insegnato molto, così come la vicinanza dei miei compagni più maturi, più esperti, da cui ho cercato di trarre sempre un insegnamento. Credo che il prossimo sarà un anno molto intenso e con il giusto lavoro cercherò di dare sempre il mio contributo in allenamento, sarò sempre al servizio della squadra e del coach e soprattutto, nel momento in cui il mister lo riterrà opportuno, voglio farmi trovare pronto. Gli impegni saranno notevoli per tutti ed ognuno di noi sarà chiamato a fare il proprio compito affinché si possano raggiungere gli obiettivi del gruppo e della società. Come sempre, questo è un progetto in cui credo, in cui lavoro con entusiasmo e consapevolezza, sfruttando al meglio delle mie capacità questa opportunità”.
Lucarelli è il prodotto di un vivaio dalla qualità evidente e che ramifica nel territorio grazie ad attività di cui lo stesso Marco è spesso protagonista, dagli incontri negli istituti del comprensorio alle visite in catechismo, dove è diventato il beniamino di tanti bambini che vedono in lui la materializzazione di un sogno: dai palleggi nel cortile della scuola ai parquet di società blasonate e alla serie A.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora